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Le falesie di Baia da Traiçao

La regione meridionale di Baia da Traiçao si estende per circa 15 chilometri ed include alcune tra le più belle spiagge del nord-est nonchè l’importantissima area di protezione del lamantino di Barra de Mamanguape; si tratta di un vero e proprio santuario ecologico la cui estensione coincide anche con i confini della riserva indigena dei Potiguara, per questo motivo doppiamente protetta dalle speculazioni edilizie e dall’opera devastante dell’uomo in generale. La visita all’area è divisa in due escursioni distinte, la prima è una camminata sulla spiaggia di 8 chilometri fino alla spiaggia di Coqueirinho e alla foce del Rio Sinibù, la seconda è un’escursione in barca di una giornata attraverso le mangrovie ed il recife all’interno dell’area protetta del lamantino.

 

Trekking alla spiaggia di Coqueirinho

 

Quando si accede al mare dalla Ponta das Trinceiras, una lingua di sabbia bianca ricoperta da palme da cocco che si protende verso l’Oceano, la vista è fantastica e si perde in direzione sud per chilometri seguendo il profilo sinuoso della spiaggia bagnata dalle onde, all’orizzonte spiccano le sagome scure delle palme di Coqueirinho ad 8 chilometri di distanza. La camminata viene organizzata seguendo gli orari della marea, che in questa regione varia da 0 a 2.6 metri. La marea di questa mattina è 0.1, tra le più basse dell’anno, e ci permette di ammirare la spiaggia di Prainha nella sua estensione massima. Cominciamo a camminare in direzione sud tenendo come punto di riferimento una coppia di palme che svettano solitarie tra le dune di sabbia chiamate Romeo e Giulietta, dopo poche centinaia di metri usciamo dall’area edificata della città per trovarci in un ambiente naturale di incredibile bellezza composto da dune di sabbia bianca e palme da cocco, volgendo lo sguardo ad est si può vedere chiaramente la Ilha da Croa, una piccola spiaggia formatasi tra la barriera di recife (vedi il post monumenti geologici del Paraiba) come se fosse un atollo in mezzo al mare.

 

Dopo circa 4 chilometri raggiungiamo e superiamo una punta e davanti a noi si apre la fantastica baia di Coqueirinho, un’insenatura a forma di mezza luna che si estende per 3 chilometri, completamente deserta, il mare qui è calmo e la bassa marea lascia scoperta una secca che collega la spiaggia alla barriera di recife che qui dista alcune centinaia di metri, la percorriamo tutta e raggiungiamo il piccolo villaggio di Coqueirinho abitato da pochi indios Potiguara che si dedicano alla raccolta delle vongole. Il villaggio è composto da due file di case  ai lati di una strada di sabbia, unica via di collegamento con la città, alla fine della strada si trova la piccola chiesa di Nossa Senhora dos Navegantes dove ogni anno viene portata la statua della santa protettrice, custodita a Baia da Traiçao,  la processione è un evento importante che riunisce tutti gli abitanti della regione che affollano le coloratissime barche dei pescatori che sfilano da Baia fino a Coqueirinho dove viene celebrata una messa ed un rito propriziatorio con offerte di fiori e cibo al mare e a Yemanjá,  l’ Orishá protettrice del mare e dei navigatori del sincretismo afro-brasiliano. Dalla chiesa la nostra camminata continua fino alla foce del Rio Sinibù dove incontriamo alcuni abitanti locali intenti a raccogliere le vongole che da qui vengono poi accumulate nelle case per poi essere bollite e sgusciate. Dopo un bagno rinfrescante nel fiume ci attende una sosta  in un piccolo ristorantino sul mare dove il mio amico Macarrao ci ha preparato un meraviglioso pranzo a base di ostriche, gamberi e aratù, un piccolo granchio dalla carne saporita che popola il recife, non c’è modo migliore per coronare una giornata di cammino, naturalmente accompagnando il tutto con una buona cerveja Skol.

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