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Immagine del redattoreParaibadiscovery

Ilheus, benvenuti in casa Amado



Ilhéus e dintorni

São Jorge dos Ilhéus, la Regina del Cacao fu fondata nel 1534 e fu capitale e porto di una delle prime zone del Brasile dove venne impiantata la coltivazione della canna da zucchero.

Nel XIX secolo con il declino del lavoro nello zucchero si passò ad un altro tipo di cultura: il cacao. Il frutto d’oro riportò São Jorge dos Ilhéus agli antichi splendori e i grandi latifondisti divennero oltre che enormemente facoltosi anche incredibilmente potenti. I famosi coronéis decideranno per anni il destino di questa terra e dei suoi abitanti. Jorge Amado, trasferitosi a Ilhéus ad un anno e figlio di un ricco proprietario terriero racconterà le storie e le lotte violente per il possesso della terra, di cui fu testimone nei primi anni della sua vita. Un ricordo che lo accompagnerà fino alla vecchiaia, tornato più volte nei suoi romanzi. Nel 1958 pubblicherà ambientato nella città Gabriela, Cravo e Canela (Gabriella Garofano e Cannella), un inno alla libertà d’amare femminile in mezzo alle lotte tra i fazendeiros. All’inizio l’effetto fu provocatorio e pare che per molto tempo Amado non poté mettere piede ad Ilhéus perché minacciato per aver offeso l’onore delle donne del posto, ma ora il grande scrittore è stato sicuramente perdonato e Ilhéus per riconoscenza gli ha dedicato tutto il centro storico e i due itinerari che lo attraversano: Roteiro Cravo e Roteiro Canela. Passeggerete così mano nella mano con Gabriela e Nacib e berrete una caipirinha al Bar Vesuvio.

...Gabriella dal profumo di garofano e dal colore di cannella, mulatta sinuosa che non cammina ma balla, che non parla ma canta…





Roteiro Cravo

Catedral de São Sebastião, in Praça Eduardo, citata nel romanzo Gabriela è il punto di partenza di questo itinerario. Costruita nel 1931 in stile neoclassico con belle vetrate e imponenti colonne. Tutti gli anni il 16 di gennaio viene fatto il tradizionale lavaggio della scalinata e della chiesa. Il corteo parte dal Sindicato dos Estivadores accompagnato con carrozze decorate e le bianche baiane con fiori nelle mani e giare piene di acqua profumata sulla testa. Al termine del lavaggio, Trios elétricos con musica a tutto volume e balli tutta la notte.

Bar Vesúvio in Praça Eduardo, 190. Il bar dove i colonnelli si riunivano per parlare delle loro avventure sessuali e dei loro traffici è meta obbligata dei fans del grande scrittore e ritrovo di intellettuali da tutto il mondo e rifugio di Gabriela e Nacib; nell’aria ancora i loro sussurri amorosi. Ottima la caipirinha.

Teatro Municipal, al lato del Vesuvio in Praça Luiz Viana Filho fu inaugurato nell’anno 1932 fu ricostruito dalla Prefettura nel 1986 mantenendo l’antica facciata. Considerato uno dei migliori del paese per acustica e confort ha una capacità di circa 500 persone.

Ha ospitato grandi compagnie liriche nazionali e internazionali.

Jorge Amado lo manteneva nei suoi ricordi di adolescente quando era anche cinema e lui rubava alle ragazze nel buio della sala baci e scambiava promesse d’amore…rubei beijos e troquei juras de amor

Casa de Cultura, Rua Jorge Amado 21. Jorge Amado in questa casa, costruita dal padre agli inizi del 900, passò buona parte della sua vita e scrisse alcuni capitoli del «Paese del Carnevale». Si può dire che nacque qua lo Jorge Amado scrittore. Oggi la casa funziona come museo e raccoglie foto e oggetti del grande personaggio.

Casa dos Artistas, Rua Jorge Amado 31 era la residenza di un potente colonnello, comprata successivamente da uno svizzero che la destinò a esposizioni, corsi e altre attività artistiche. Mantiene intatta la bella facciata.

Arrivati in Praça J.J. Seabra si trova: l’Associação Comercial de Ilhéus, che ispirò il personaggio di Sérgio Moura nel romanzo São Jorge de Ilhéus (San Jorge di Ilhèus), la statua dedicata a Saffo in marmo di Carrara, il Palácio Paranaguá, sede della Prefettura fondato nel 1907 sulle rovine di un collegio Gesuita, costruito a sua volta su antico cimitero di indios Tupi. All’interno bella collezione di mobili, quadri e sculture. Infine sulla stessa piazza la Igreja Museu São Jorge, inaugurata nel 1556 è la più antica di Ilhéus e fu costruita con pietre intagliate a mano; ubicata all’icrocio con Rua Antônio Lavigne de Lemos che fu la prima strada di Ilhéus a essere lastricata. I lavori furono eseguiti nel 1907 da un ricco coronel, per il matrimonio della figlia, che si fece portare le pietre direttamente dall’Europa. Su questa strada la Casa do Coronel Misael Tavares, uno degli uomini più ricchi della regione e personaggio tra i protagonisti nel romanzo Gabriela Garofano e Cannella.

Sulla Praça Ruy Barbosa la casa di un altro personaggio della novella: Tonico Bastos. Sempre ben vestito, pulito e profumato. Nella casa venivano trattati gli affari politici e gli affari legati al cacao.

Termina l’intinerario nel Praia Hotel che dedica il suo Restaurante Gabriela Cravo e Canela ad uno dei massimi attributi del personaggio: l’arte culinaria.


Roteiro Canela

Dall’Ilhéus Hotel e dal Restaurante da Coronel in Rua Eustáquio Bastos, 144 parte questo secondo itinerario artistico-letterrario. Questo hotel fu fatto costruire da un ricco coronel, Misael Tavares il più importante coltivatore di cacao della regione per i commercianti che sbarcavao nel porto di Ilhéus. All’interno il primo ascensore del Nordest e il ristorante con menù francese.

Antigo Porto, all’epoca era il punto di ritrovo della città per vedere chi arrivava o partiva e per comprare il pesce fresco, oggi qualche negozio di artigianato, bar, ristoranti e la fabbrica del ghiaccio.

Cabaré Bataclã, Avenida 2 de Julho. Palco di grandi amori, passioni e litigi nel romanzo Gabriela era il casino della città, il ritrovo notturno dei colonnelli con musica e fumo di sigari, donne e tavoli per giocare a dadi o a carte.

Restaurante Velhos Marinheiros e il Cristo Redentor, sulla stessa Avenida la statua del Cristo alta 7,5 mt che è all’entrata della penisola ed è il punto turistico ideale per fare le foto abbracciando tutto il panorama. Il ristorante è ispirato alla figura di Quincas Berro D’Água e al capitano Vasco Moscoso de Aragão, i due personaggi amadiani nel libro Os Velhos Marinheiros (Due Storie del porto di Bahia).

Questo itinerario termina presso l’Oiteiro se São Sebastião la collina con panorama sulla città e del Morro de Pernambuco, (una penisola dalla quale partono tutte le belle spiagge a sud di Ilhéus). Sull’Oiteiro fu posto la targa della fondazione della città nella commemorazione dei 450 anni dall’arrivo dei colonizzatori.

Sempre nella città il Museo Regionale del Cacao in Rua Eustáquio Bastos, interessante per conoscere l’intero ciclo dalla coltivazione alla lavorazione del cacao con documentazioni, foto e materiale d’epoca e la Praça do Cacau con 100 specie di alberi di cacao da tutto il mondo e con la ricostruzione in miniatura di una fazenda.

Nei dintorni

Ecoparque de Una, questa piccola ma interessante riserva sorge in realtà su un terreno privato e fa parte di un progetto che mira a dimostrare la sostenibilità del parco stesso attraverso le attività d'ecoturismo.

La regione a sud di Bahia è riconosciuta come una delle aree con ecosistema più a rischio di tutto il mondo. Con il declino delle coltivazioni di cacao, iniziato a metà degli anni ottanta, gli interessi dei proprietari terrieri e delle multinazionali si sono focalizzati proprio sulla foresta con vaste opere di disboscamento che ha fortemente compromesso l’equilibrio dell’ecosistema della regione, tra i più ricchi di biodiversità del paese.

Dal 1997 questo parco, come gli altri sparsi lungo la costa do Descubrimento, ha come obiettivo principale il mantenimento di un piccolo tratto di Mata Atlântica.

L’area protetta copre una superficie di trecentottanta ettari è percorsa al momento da un unico sentiero di circa due Km, si tratta di un breve percorso educativo la cui particolarità è quella di svolgersi in parte su passerelle sospese tra gli alberi che permettono di osservare la foresta da un punto di vista alquanto insolito.

Per accedere ad Una è bene prendere contatti in anticipo la direzione del parco per farsi venire a prendere all’ingresso sulla statale BA 001, le guardie vi aspetteranno qui con un mezzo e vi accompagneranno su una strada sterrata che s'inoltra per qualche chilometro nell’entroterra fino al centro visitatori.

La visita guidata passa per una coltivazione di caucciù per poi inoltrarsi nella foresta dove dopo alcune centinaia di metri una scaletta porta in cima ad un albero dal quale parte una sequenza di quattro passerelle ancorate agli alberi, camminare sospesi nel vuoto a 30 metri d’altezza nel folto della foresta è un’esperienza emozionante, che premette di osservare un ecosistema completamente diverso da quello che si trova a terra.

Il sentiero prosegue poi seguendo il letto di un torrente fino ad arrivare al centro visitatori.

L’ecosistema del parco

quando Cabral sbarcò in Brasile la costa era completamente coperta da fitte foreste, oggi è sopravvissuto solo il 7% di quell’immenso patrimonio naturale concentrato principalmente in alcune aree protette del litorale sud di Bahia. Uno studio recente ha identificato proprio in questa regione del Brasile una delle aree più ricche di biodiversità di tutto il pianeta, essendo state registrate fino a più di 450 specie in un unico ettaro il 54,8% delle quali risultano endemiche della regione e quindi esistono solo qui.

Nel parco esiste una varietà enorme di alberi centenari, come (manilkara uberi, Melanoxylon brauna, himenaea courbaril il cedro ed alcune specie endemiche come la Brachycephalidae (Anura).

La fauna è composta da più di 250 specie di mammiferi tra i quali marsupiali, primati, felini e roditori, 260 specie di uccelli e più di 250 anfibi, di questi 73 mammiferi, 160 uccelli e 128 anfibi sono considerati endemici.

Vi sono poi specie in via d’estinzione come il cebus xanthosternos e il chaetomys subspinosus o macaco dal petto rosso.

Le passerelle

la costruzione delle passerelle è stata pianificata in modo da non danneggiare in alcun modo l’ambiente circostante e quindi senza l’utilizzo di macchinari di nessun genere, un vero e proprio progetto ecologico. Per prima cosa si sono lanciate le corde necessarie alla risalita degli alberi facendo uso di arco e freccia, questo ha permesso di ispezionare e scegliere i punti d’appoggio migliori per le passerelle, la seconda fase è stata la costruzione delle piattaforme che dovevano sostenere le corde e allo stesso tempo dovevano servire da luogo di sosta e da passaggio tra una passerella e l’altra, queste piattaforme sono costituite da casematte che circondano l’albero lasciandogli però lo spazio per crescere, infine utilizzando nuovamente arco e frecce si sono lanciate le funi di sostegno per le passerelle su cui sono state fissate le assi di legno per il camminamento.



Lagoa Encantada, area di protezione ambientale con una bella serie di pozze d’acqua e cascate a 34 km dalla città, circondata da fattorie con coltivazioni di cacao e Mata Atlântica. Da vedere le isole di vegetazione fluttuante e il Salto do Apepique.

Serra do Conduru, da poco trasformato in Parco Statale per la preservazione della Mata Atlântica si trova a cavallo delle città di Ilhéus, Itacaré e Uruçuca. Su questo massiccio sono possibili le pratiche di alcuni sport come: alpinismo, trekking, e montain bike.

Rio Engenho, a 20 km a sud di Ilhéus si trova questo bel fiume navigabile e la Capela de Santana, la terza chiesa per antichità del Brasile. Costruita nel 1537 dai Gesuiti.

Il nome Santana era il vecchio nome del fiume, possibile il giro tra le mangrovie noleggiando una tipica chalana (barca a fondo piatto).

Strada Parco Ilhèus - Itacaré, la prima strada ecologica del Paese con 70 km di spiagge deserte, cascate e punti panoramici il tutto su di una lunga pista ciclabile da dove si può vedere tutto il litorale di Ilhéus e si possono avvistare le varie specie animali della zona tra le quali il bradipo, per questo animale è attivo un progetto di recupero chiamato CEPLAC (Centro de recuperação do Bico-Preguiça).

Giardino Botanico Mata da Esperança, in direzione della rodoviaria partendo dalla Avenida Itabuna con i suoi 9 ettari di Mata e cascate è una bella passeggiata in prossimità della città. Il sentiero è percorribile a piedi in circa tre ore o in bicicletta in un’ora e mezza.

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