Tra il 1500 e il 1800 in Brasile tutte le chiese e i monumenti furono costruiti o arricchiti di opere d’arte influenzate da modelli europei che seguivano quattro principali correnti artistiche: manierismo, barocco, rococò e neoclassicismo, importate dai primi missionari e dai primi colanizzatori Portoghesi e Olandesi.
Le chiese, che furono decorate con enormi quantità d’oro e di legnami pregiati, ebbero tra i primi artisti gli stessi missionari gesuiti, francescani e benedettini che con questi materiali preziosi volevano sottolineare il potere della Chiesa. Gli Olandesi, nel XVII secolo, con l’invasione del Nordest, introdussero in Brasile i grandi maestri fiamminghi che portarono nuove idee, ma fu con l’oro e le ricchezze scoperte nel XVIII secolo che i decoratori si potereno esprimere liberamente con l’arte barocca creando meravigliose opere d’arte.
Alcuni tra gli artisti brasiliani dell’epoca sono: Aleijadinho (vedi box controlla la pagina), Domingos da Conceição da Silva, frei Agostinho da Piedade, Agostinho de Jesus e frei Agostinho do Pilar.
Le chiese in Brasile avevano i posti per la popolazione suddivisi in questo modo: in alto sedevano i nobili e i ricchi, in basso sedeva la media borghesia e all’esterno stava la gente comune e i poveri. La croce esterna (cruzeiro) serviva a dividere la zona religiosa da quella laica, agli schiavi era interdetto il terreno religioso quindi non potevano superare la croce.
Il manierismo
Questo stile nacque a Roma tra il 1520 e il 1600. Considerato una scuola di transizione fu in effetti un movimento vero e proprio che si sviluppò a seguito della decadenza del rinascimento classico. Fu una vera rivolta che mirava alla ricerca di nuove idee e di rivoluzionarie invenzioni che sorprendessero lo sguardo. L’apice fu nel 1527, anno del Sacco di Roma, che vide la diaspora degli allievi del Sanzio e la conseguente nascita d’innovative forme che furono poi portate in tutta l’Europa, quindi nel Nuovo Mondo. Gli artisti si videro obbligati a cercare elementi che permettessero di rinnovare e sviluppare le abilità apprese durante il Rinascimento. La maniera era il termine con cui il Vasari, uno dei principali protagonisti di questa corrente, indicava lo stile e l’abilità artistica di un autore. La maniera diventò poi con gli artisti successivi una voglia di ricercatezza, artificio, preziosismo e affettazione. Il termine manierismo apparve solo alla fine del ‘700 ed era un modo sprezzante per indicare l’arte nel momento transitorio tra il rinascimento e il barocco. Solo più tardi, nel 1920, questa corrente artistica venne rivalutata, grazie all’espressionismo e al surrealismo, che apprezzarono il distacco dei manieristi dalla realtà e il loro superamento dell’arte intesa come pura imitazione. Tra le caratteristiche ricorrenti dell’opera manierista vi sono le composizioni complesse, quasi artificiose, con distorsioni delle prospettive, punti di vista inusuali e l’allungamento della figura umana. L’uso della luce per sottolinerare le espressioni e i movimenti, rendeva i personaggi quasi soprannaturali, così come i drappeggi e i colori delle vesti, che erano eseguiti con colori artefatti ed insoliti. Nell’archittettura si dà la priorità alla costruzione di chiese più lunghe che larghe e con navate poco illuminate. Elementi decorativi ricorrenti sono le ghirlande di frutta e fiori. Gli artisti più prestigiosi dell’epoca, oltre a Giorgio Vasari, già citato, sono il Palladio e El Greco. In Portogallo il primo manierismo architettonico si vide nella Cappella Dos Jerónimos (1540), che diede l’ispirazione a molte opere create in Brasile.
Il barocco
Il barocco è uno stile artistico che nacque in Europa alla fine del XVI secolo e che durò fino alla metà del XVIII secolo. All’inizio il barocco, come il manierismo era assai disprezzato dai critici tanto che il termine veniva usato come aggettivo per indicare qualcosa di “stravagante, bizzarro, confuso e falso” quasi di cattivo gusto, l’arte era considerata ampollosa e ridicola. Barocco è una parola portoghese che significa “perla irregolare, deforme” e rappresenta una forma d’arte nata, come conseguenza del manierismo, per seguire i nuovi dettami della Chiesa sulle arti figurative. A seguito del Concilio di Trento, svoltosi nel 1563, si stabilì che la figura di Cristo dovesse essere rappresentata con la pelle lacera, sanguinante e con espressione di grande dolore, in modo da suscitare pietà, ma soprattutto devozione per colui che si era sacrificato per la salvezza dei fedeli. Era un momento di grande fermento e la Chiesa doveva contrapporsi alla scienza e alle nuove religioni, appena nate, come il Protestantesimo: così le opere assunsero toni monumentali e imponenti. Nulla doveva essere semplice e si doveva destare meraviglia e ammirazione reverenziale.
Pur essendo uno stile internazionale i paesi maggiormente influenzati da questo fenomeno furono l’Italia, la Spagna, il Portogallo e l’Austria. I paesi protestanti, come l’Inghilterra, non ne subirono affatto l’influenza.
L’obiettivo era di illustrare, con la pittura e le sculture, gli episodi della Bibbia e della tradizione cristiana, al popolo analfabeta in modo da aumentare il numero dei proseliti. Arte usata quindi dalla Chiesa Cattolica come mezzo di persuasione per eretici e dubbiosi. Poiché il maggior finanziatore dell’arte era la Chiesa stessa, gli artisti si videro costretti ad innovare la propria tecnica. Le forme diventarono meno misteriose e si avvicinarono di più all’uomo, le scene diventarono meno drammatiche e più asciutte, perdendo i colori fantastici del manierismo. L’arte doveva essere comprensibile e alla portata di tutti, ma eccessiva ed eccentrica, privilegiando l’aspetto esteriore ai contenuti. Gli artisti erano spinti all’esuberanza decorativa e all’effetto sorpresa e grazie alle loro opere dovevano toccare con efficacia l’animo dei fedeli. I più grandi artisti dell’epoca furono Bernini, Rubens e il Caravaggio che influenzarono l’arte in tutta Europa. In Brasile il barocco raggiungerà i suoi massimi livelli nella seconda metà del secolo XVIII, il periodo del ciclo dell’oro nel Minas Gerais. In questo periodo si vedrà uno sviluppo dell’arte e dell’architettura che verrà chiamato Barocco Mineiro e che avrà come esempi più significativi le opere dello scultore Aleijadinho e del pittore Manuel da Costa Ataíde.
Il rococò
Questo stile che rappresenta un’evoluzione del tardobarocco, nacque in Francia dopo la morte di Luigi XIV (1715), sotto il regno di Luigi XV. Il re abbandonò la corte di Versailles con i suoi eccessi e diede vigore alla nuove forme artistiche che investirono, oltre che architettura e pittura anche l’arredamento e la scultura.
Il termine rococò aveva inizialmente un valore negativo, derivava dalla parola barocco unita alla parola francese rocaille (conchiglia/guscio/roccia), usata per indicare le pietre e le rocce usate nei giardini come abbellimento. Le forme erano caratterizzate dallo sfarzo, dall’opulenza, dalla grazia e dalla lucentezza, mettendosi in netto contrasto con la pesantezza e i colori cupi usati dal barocco. Alcuni critici lo disprezzarono, come già il manierismo e il barocco, ritenendolo frivolo e legato alla moda più che all’arte, perchè era specializzato più nel design degli interni e nella moda, che nelle arti vere e proprie. I motivi riproducevano, con curvature naturali come quelle delle conchiglie, la vita mondana degli aristocratici, abbandonando le scene epiche e religiose. Questo perché la Chiesa, incapace di adattarsi al progresso, conobbe un progressivo declino e la religione ebbe nel XVIII secolo molta meno influenza sia nella vita che nel pensiero. L’apertura di nuovi orizzonti con le scoperte geografiche, produsse inoltre una trasformazione in campo sociale con il declino dell’aristocrazia a favore di nuove classi (in particolare la borghesia) che diventarono i committenti svincolando gli artisti dal monopolio della Chiesa. Il Settecento fu un secolo di cambiamenti, dedito a commercio ed industria e l’arte, per stare al passo con i tempi, diventò più laica.
Aleijadinho “Il Michelangelo brasiliano”
Antônio Francisco Lisboa, detto Aleijadinho nacque nell’anno 1730, a Vila Rica (oggi Ouro Preto), figlio di una schiava africana e dell’architetto portoghese Manuel Francisco da Costa Lisboa. Cominciò la produzione artistica già nell’infanzia osservando il lavoro del padre che era un ottimo intagliatore. Non si hanno molte notizie sulla sua vita e anche l’anno di nascita non è certo, ma pare che non frequentò nessuna scuola, imparò a leggere, a scrivere e l’arte solo frequentando e imitando il padre.
Il suo soprannome Aleijadinho (piccolo storpio), deriva dal fatto che all’età di 47 anni una malattia degenerativa gli paralizzò e deformò la maggior parte del corpo: perse le dita delle mani e dei piedi che si atrofizzarono, la vista fu danneggiata e anche il viso si deformò assumendo un aspetto mostruoso. Malgrado la malattia proseguì nella sua opera, grazie all’aiuto del suo schiavo Maurício che gli adattava e legava i ferri del mestiere alle mani e lo issava su carrucole, dimostrando uno sforzo fuori dal comune e un amore incredibile per l’arte. La morte avvenne nel 1814, dopo aver passato la maggior parte della vita in miseria e aver subito grandi sofferenze.
Lo stile di Aleijadinho è un misto di scuole diverse con influssi barocchi nella scultura, ma si possono trovare anche caratteristiche gotiche, classiche e rococò. Il materiale usato dall’artista in prevalenza era la pietra saponaria, facilmente reperibile in Brasile, anche se ha prodotto grandi quantità di sculture in legno.
I suoi lavori più significativi sono nel Minas Gerais. Nella fase prima della malattia si poteva ammirare uno stile equilibrato, armonico e sereno: di questa epoca le Chiese di São Francisco de Assis e Nossa Senhora das Merces a Ouro Preto. Con la malattia le sue sculture si caricano di dolore e sofferenza, le famose espressioni tormentate si possono ammirare in particolare nelle sculture di Congonhas, presso la chiesa di Bom Jesus de Matosinhos: le 66 immagini religiose scolpite nel legno di cedro e le 12 in pietra saponaria vengono considerate la massima espressione del barocco brasiliano.
Altre sue opere si trovano nelle città di Sabará, Mariana e São João do Rei sempre nel Minas.
Il suo lavoro venne riconosciuto solo anni più tardi. Attualmente è considerato il più importante artista del barocco mineiro tanto da guadagnarsi il titolo di “Michelangelo brasiliano”.
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