Parque Nacional Da Serra Da Capivara
Il Parco di Serra da Capivara fu creato nel 1979 e dichiarato nel 1991 Patrimonio Culturale dell’Umanità sotto la tutela dell’ UNESCO per preservare una delle maggiori testimonianze archeologiche del mondo, all’interno del parco sono infatti custodite migliaia di iscrizioni rupestri incise su pareti rocciose e grotte. In più di trent’anni di ricerche sono state catalogate approssimativamente 30.000 pitture, alcune delle quali risalenti a 12.000 anni fa, rappresentanti scene di vita quotidiana, battute di caccia, animali (alcuni dei quali ormai estinti), scene rituali e cerimonie che danno un quadro assai esauriente del modo di vivere dei primitivi uomini americani.
All’interno del parco esistono attualmente 737 siti riconosciuti, di questi sessantaquattro sono accessibili grazie ad una estesa rete di sentieri divisa in diciassette distinti percorsi di diversa lunghezza e grado di difficoltà.
L’equipe franco-brasiliana che si occupa dei lavori di scavo e investigazione fin dal 1970 ha portato alla luce utensili e frammenti di oggetti che la datazione al Carbonio 14 ha fatto risalire addirittura a 48.000 anni fa, tutto ciò ha creato imbarazzo e forti polemiche negli ambienti scientifici, dal momento che le più accreditate teorie sulla presenza dell’uomo sul continente americano ne attestano le prime testimonianze a non più di 30.000 anni fa, se queste teorie venissero sconfessate alcune delle pitture di Serra Da Capivara rappresenterebbero la forma artistica più antica di cui si abbia conoscenza in tutte le Americhe.
Il parco, che è amministrato dalla Fondazione dell’uomo americano (FUMDHAM) in collaborazione con l’IBAMA è importante oltre che per le testimonianze archeologiche anche per il suo particolare ecosistema, è infatti situato in una regione semidesertica dove predomina la caatinga.
Nonostante la scarsa concentrazione abitativa e la remota collocazione Serra da Capivara possiede una discreta rete di infrastrutture con diversi alberghi, concentrati nella vicina città di São Raimundo Nonato dove ha anche sede l’interessantissimo Museo dell’Uomo Americano. All’interno del parco si trovano un centro visitatori e un piccolo campeggio attrezzato.
L’accesso è consentito solo dietro accompagnamento di una guida accreditata, dalle 7 alle 17 pagando un biglietto d’ingresso di R$ 3. Necessario un mezzo proprio per raggiungere il parco da São Raimundo che dista una trentina di chilometri e per coprire le considerevoli distanze che separano i vari siti.
São Raimundo Nonato
Situata nello stato di Piauì a circa cinquecento chilometri a sud della capitale Teresina,in pieno sertão brasiliano São Raimundo è una cittadina molto tranquilla con poche cose da vedere, ma dove è piacevole rilassarasi la sera dopo aver camminato per ore all’interno del parco. Non ci sono testimonianze architettoniche di rilievo, ma può essere piacevole gironzolare per le sue strade tranquille osservando lo stile di vita di una cittadina del sertão.
Troverete tutto quello che vi serve nelle immediate vicinanze della piazza dove ha sede la Rodoviaria, qui si svolge tutti i giorni il mercato dove si vendono frutta, verdura e altri generi vari.
A pochi chilometri dal centro ha sede il Museo do Homen Americano, tappa irrinunciabile per la conoscenza del parco perché raccoglie una ricca collezione di reperti ritrovati durante le campagne di scavo e fornisce una eccellente descrizione di come si svolgeva la vita ai tempi dei primitivi abitanti con ricostruzioni ambientate. Proiezioni video sono disponibili in una saletta attrezzata, tra queste non mancate di vedere anche il video di una spedizione di deltaplano con spettacolari riprese aeree del parco che altrimenti non sareste in grado vedere.
Il museo è curato dalla FUMDHAM che si occupa anche del mantenimento e dell’integrazione della popolazione locale nei vari progetti di conservazione e sviluppo riguardanti il parco. Grazie alla fondazione Serra da Capivara è diventato una risorsa per la città di São Raimundo altrimenti devastata dalla piaga della siccità e della disoccupazione come gran parte del sertão brasiliano.
Il parco
I rilevamenti fatti nell’area del parco hanno evidenzto come fino a 10.000 anni fa quest’area fosse sottoposta ad un clima umido di tipo tropicale. Abbondanti piogge alimentavano fiumi e cascate, la vegetazione era rigogliosa e la fauna abbondante fino a che, per ragioni ancora sconosciute, il clima cominciò a mutare e la regione fu oggetto di un lento ma irreversibile processo di desertificazione.
Oggi Serra da Capivara si presenta come un vasto rilievo roccioso che si innalza di alcune centinaia di metri sulla desolata pianura del sertão, solcato da profondi e stretti canyon reminescenza degli antichi letti fluviali. Formazioni rocciose dalle forme bizzarre plasmate dall’azione erosiva dell’acqua e i caratteristici Calderôes, bacini naturali scavati nella roccia in cui si depositano le rare acque piovane, il tutto in uno scenario paesaggistico dai forti contrasti con montagne dai colori digradanti, che vanno dal rosso al grigio, interrotti qua e là dal verde della vegetazione che a sorpresa spunta dai canyon.
La vegetazione della caatinga, in apparenza monotona, annovera in realtà un migliaio di specie diverse di cui solo circa seicento sono state ad oggi catalogate. Visitando la regione durante la breve stagione delle piogge, che inizia in gennaio, si può assistere alla spettacolare esplosione cromatica di centinaia di fiori simbolo del rinnovarsi della natura anche in un ambiente così ostile. Le piante sono divise principalmente in due famiglie, i cactus e le bromelie che assieme determinano l’aspetto paesaggistico caratteristico della caatinga.
All’interno dei canyon, dove l’acqua riesce a depositarsi più a lungo, sorgono talvolta oasi con alberi che raggiungono anche i venti metri d’altezza.
La fauna che popola questa particolare vegetazione offre ospitalità ad una trentina di specie di mammiferi terrestri tra cui due specie di leopardo, macachi, armadilli e vari roditori, una ventinadi specie diversi di pipistrelli, circa duecento specie di uccelli, rettili e serpenti tra cui il temibile cascavel o crotalo durissus.
Le pitture rupestri provano l’esistenza nell’antichità di diverse specie oggi estinte completamente o non più presenti nella zona tra le quali sono rappresentati alcuni tipi di megafauna come il mastodonte (una tipo di elefante un po’ più basso e tozzo) l’armadillo gigante, il bradipo gigante (era il più grande mammifero della regione e raggiungeva gli otto metri di altezza con un peso di sei tonnellate) il cavallo primitivo e la tigre de dente de sabre.
Nei siti archeologici oltre alla presenza di utensili di pietra e resti di ceramica sono state ritrovate sepolture. Il modo di seppellire i morti (con la testa appoggiata ad una lastra di pietra e nel caso di alcune tombe di bambini con resti di primitivi giocattoli), testimonia l’esistenza di un rituale e di un vero e proprio culto dei morti, caratteristiche salienti di un popolo che aveva sviluppato un certo tipo di organizzazione sociale, ciò vadi pari passo con l’alto livello artistico delle pitture rupestri ricche di dettagli ed eseguite talvolta con tecniche rare come è il caso delle pitture ritrovate nel sito Veadinhos Azuis eseguite con l’utilizzo del colore azzurro.
I trekking
Come già accennato per accedere al parco è necessario essere accompagnati da una guida ufficiale, la vostra entrata verrà controllata e registrata ad uno dei tre accessi del parco. Vogliamo sottolineare che la presenza della guida è necessaria non solo per un puro fattore burocratico ma per la reale necessità di avere qualcuno con sé che conosca molto bene i sentieri. Tenete presente che il parco è scarsamente visitato e si estende su un’area vastissima la cartografia che si può recuperare in città o al Museo è pessima qualità, inoltre i siti archeologici minori sono privi di segnalazioni e quindi di difficile localizzazione. Al Museo dell’Uomo Americano vi potranno mettere in contatto con alcune guide di provata esperienza.
Negli indirizzi utili al termine del capitolo troverete il nome della guida che ci ha accompagnato, dimostrando grande esperienza e conoscenza dei posti.
Di seguito riportiamo la descrizione di alcuni dei percorsi più belli del parco.
Percorso 1 Baixâo da Pedra Furada - Difficoltà bassa
Per accedere a questo percorso si entra dal posto di controllo di Garrincho, che si trova all’incrocio con la BR 020, si prosegue in auto su una strada sterrata che passa dal villaggio di Sitio do Mocò dove trovate anche un piccolo campeggio ed un posto telefonico. Chi volesse vivere la propria esperienza a totale contatto con il parco può farlo fermandosi a dormire qui, dopo l’orario di chiusura, quando se ne saranno andati anche i rari visitatori del parco, questo luogo diventa una vera e propria oasi di pace.
Superato il villaggio si giunge al centro visitatori e si prende il sentiero segnato che si dirige verso il sito di Pedra Furada, lungo il percorso di breve durata passerete i seguenti siti:
Toca do Arame do Sensão
Una piccola grotta situata nel letto di quello che era un fiume, al tempo in cui la grotta era frequentata dall’uomo il torrente ne lambiva l’ingresso probabilmente l’espandersi del fiume nei secoli rese inabitabile la grotta e l’erosione della corrente staccò interi pezzi di roccia dipinta lasciando solo poche tracce di scarsa importanza.
Toca do Boqueirão da Pedra Furada
Quando si arriva al cospetto di questa magnifica testimonianza di arte rupestre costituita da un enorme anfiteatro di roccia alto diverse decine di metri che abbraccia il visitatore per un raggio di 130° con i suoi settanta metri di ciclo continuo di pitture, non si può fare a meno di pensare che fino all’inizio degli anni settanta questa regione del Brasile era considerata da archeologi ed antropologi un’area probabilmente disabitata in era preistorica. Solo grazie alla perseveranza di chi ha lavorato e lavora qui da anni, ed in particolar modo dell’archeologa francese Niéde Guidon, oggi possiamo ammirare questo luogo.
La enorme parete curva che contiene migliaia di figure è stata attrezzata con una passerella di legno che ne segue tutto lo sviluppo permettendo di osservare anche i dipinti più alti che si trovano a otto metri da terra. L’ambiente circostante composto da enormi rocce e alberi a macchia ed il silenzio assoluto completano una scenografia di incomparabile bellezza.
Toca do Cajueiro ou Macârio
Questa grotta si formò con la caduta di due grandi massi dalla parete rocciosa soprastante veniva probabilmente utilizzato come riparo durante le battute di caccia.
Toca do Fundo do Baixão da Pedra Furada
Piccola grotta contenente alcune pitture interessanti con scene di caccia. Da osservare con attenzione il pannello di destra che mostra una scena di caccia ad un branco di emas (una specie di struzzo ancora presente in altre zone del Brasile). Gli animali sono disegnati uno dopo l’altro in grandezza digradante come a ricercare un certo effetto prospettico.
Tocas da Fumaça I, II, III
Antico riparo utilizzato dai cacciatori preistorici.
Pedra Furada
Il percorso termina con la visita alla spettacolare monumento geologico di Pedra Furada, il grande costone roccioso alto diverse decine di metri presenta un foro centrale che gli conferisce la caratteristica forma ad arco. Dal 2003 ogni anno nel mese di settembre Pedra Furada diventa lo scenario per il festival internazionale di Serra da Capivara, la zona viene illuminata con luci colorate e vengono rappresentati spettacoli di danza, teatro e musica di artisti nazionali ed internazionali.
Percorso 2 Desfiladeiro da Capivara - Difficoltà bassa
Desfiladeiro in portoghese significa gola ed in effetti questo semplice percorso si svolge interamente in una stretta gola che serviva agli antichi abitanti come via di comunicazione. Il passaggio che apriva la strada verso il nord del Piauí era utilizzato ancora in tempi recenti dagli indios che abitavano la regione prima della colonizzazione avvenuta poco più di un secolo fa.
La gola è ricca di vegetazione e permette l’accesso a vari siti localizzati su entrambe i lati rocciosi le pitture rupestri rappresentate appartengono a quella che viene chiamata dagli studiosi «tradizione del Nordest» con scene di vita quotidiana o cerimoniali di gruppo. All’interno di questo stile le pitture più antiche risalenti a 12.000 anni fa presenti in zona appartengono al gruppo denominato «stile Serra da Capivara».
L’accesso a questa parte di parco avviene attraverso il posto di controllo situato dopo la cittadina di Coronel José Dias la strada si stacca dalla pianura e comincia a risalire le montagne mostrando diversi punti panoramici.
I siti più importanti sono:
Toca da Entrada do Baixão da Vaca
Contiene oltre settecento figure dipinte ed è uno dei siti con il numero più alto di pitture di tutto il parco, la maggior parte di queste figure appartiene allo «Stile Serra da Capivara» dipinte in color rosso con rappresentazioni di vario tipo come un gruppo di figure umane disposte attorno ad un albero o la scena di un parto.
Toca da Entrada do Pajaú
Grotta situata sul versante sinistro della gola formata da arenite e conglomerato per la sua forma arrotondata ricorda una cappella e contiene pitture antichissime come una scena di caccia con rete, usata ancora oggi da alcune popolazioni di indios.
Toca do Barro
In questa grotta le pitture sono state eseguite esclusivamente sui ciotoli del conglomerato che ne compongono le pareti, questa particolarità rende il luogo unico nel panorama archeologico mondiale.
Proseguendo ancora si incontrano i siti di Toca do Pajaú e Toca do Paraguaio.
Percorso 3 Baixão das Mulheres - Difficoltà bassa
Si può accedere a questo trekking sia dalle immediate vicinanze del campeggio di Sitio do Mocò (la guida penserà a chiedere le chiavi della sbarra che chiude la strada d’accesso al campeggio) sia dal trekking che dà accesso alla parte alta di Pedra Furada, il percorso permette la visita dei siti di Baixão das Mulheres, Toca da Enchente, Coqueiros e Roça do Clovis.
Percorso 4 Sitio do Meio - Difficoltà bassa
Un facile percorso che porta al più importante sito archeologico del parco che è anche uno dei più importanti del mondo. Sitio do Meio è un riparo sotto roccia che fu frequentato a partire da 20.000 anni fa e che quindi raccoglie le pitture più antiche della regione. Gli scavi condotti alla base della grotta hanno portato alla luce diversi manufatti tra cui frammenti di ceramiche e utensili, l’intera parete è attrezzata con una passerella che permette la visione del ciclo di pitture.
Percorso 5 Veadinhos Azuis - Difficoltà media
Percorso di due ore che risale una parete rocciosa con scale di pietra giunge al sito famoso per le pitture realizzate con colore azzurro. Prima della scoperta di questo sito l’azzurro era considerato un colore sconosciuto nella preistoria, di recente è stato scoperto un sito con pitture simili anche in Colombia, il percorso è arricchito da fantastiche vedute panoramiche.
Percorso 6 Calderão dos Rodrigues e Canoa - Difficoltà media
Questo trekking unisce la visita ad alcuni importanti siti a splendidi scenari naturali. Per giungere al sito di Toca do Caldeirão dos Rodrigues II, il percorso dura dalle 4 alle 5 ore andata e ritorno. Si arriva in auto, seguendo la strada sterrata che passa per Baixão da Pedra Furada, fino al sito Toca do Macârio, da qui si prosegue a piedi per circa un chilometro su un sentiero pianeggiate e ombreggiato fino a giungere alla base di una parete rocciosa. Cominciate a salire per la parete seguendo una serie di scalini scavati nella roccia, il panorama che si ammira una volta arrivati a mezza costa è fantastico, alle vostre spalle l’ampia vallata coperta di fitta vegetazione, davanti la valle incassata fra due montagne composte da spettacolari formazioni rocciose che si uniscono creando un anfiteatro naturale di grande effetto scenico.
Continuando a salire si passa nelle vicinanze di alcuni siti con pitture, una volta raggiunta la vetta si cammina per un paio di chilometri su un altipiano in mezzo alla caatinga poi si scende nuovamente verso una valletta secondaria, il sentiero si sviluppa in discesa seguendo le rocce fino ad uno stretto passaggio attrezzato con una scaletta di ferro, una volta arrivati sul fondo si prosegue per uno stretto canalone fino a giungere a Toca do Caldeirão dos Rodrigues. Una enorme grotta con una serie di dipinti nitidissimi, intorno alte pareti rocciose a picco, la fitta vegetazione ed enormi massi sparsi ovunque, lo scenario è di una bellezza unica e selvaggia.
Il ritorno ripercorre lo stesso sentiero al contrario.
Percorso 7 Circuito di Serrinha, Piombi, Perigoso e Caldeirão do Boi - Difficoltà media
Questo percorso si snoda nella parte centrale di Serra da Capivara e possiede diverse varianti che permettono di visitare alcuni dei siti più belli del parco come il sito Baixa do Cipó da cui si gode una magnifica vista sulla caatinga dove è adagiata la cittadina di Coronel José Dias, proseguendo si accede al Boqueirão do Paraguaio con una grande concentrazione di pitture rappresentanti figure umane stilizzate e decorate con motivi geometrici complessi. Un’altra variante del sentiero porta all’ingresso del circuito del Perigoso un sito con pitture che si trova sul bordo di una ripida parete rocciosa affacciata su un meraviglioso panorama.
Uno dei siti più affascinanti è sicuramente il Caldeirão do Boi, un immenso lago sotterraneo nel quale si deposita l’acqua piovana. In epoca preistorica questa era la sorgente di uno dei fiumi che alimentavano il sistema idrico della regione, oggi quel fiume non scorre più e l’acqua che si deposita nel bacino durante la stagione umida è diventata l’habitat per alcune specie di pesci che hanno sviluppato caratteristiche uniche dato il loro stato di isolamento.
Percorso 8 Baixão da Barriguda, Pedra preta e Jurubeba - Difficoltà media
Notevole per la bellezza dei paesaggi e l’esuberante vegetazione si toccano diversi siti con pitture in uno dei quali si può vedere la ricostruzione di un forno per la cottura della farina. Al termine del Baixão da Barrigua il sentiero si inerpica verso un vasto altipiano fino a giungere a Jurubeba un grande balcone roccioso che si affaccia su un panorama mozzafiato. La valle sottostante è punteggiata da numerosi agglomerati rocciosi a forma di guglie, all’orizzonte il profilo delle montagne è di colore rosso ocra. A poca distanza da qui, seguendo la strada carrozzabile, si trova un altro bel punto panoramico chiamato Baixão das Andorinhas dal quale al tramonto si possono osservare migliaia di rondini (andorinhas, appunto) che si lanciano dall’alto del cielo per entrare in picchiata negli anfratti rocciosi, non perdete questo spettacolo. Potete accedere al Baixão das Andorinhas e a Jurubeba anche in macchina passando per il posto di controllo di Serra Vermelha situato all’incrocio con la statale PI 140 che porta a Teresina.
Oltre a quelli descritti vi sono altri percorsi di varia difficoltà, alcuni, come quello che parte da Pedra Preta per arrivare a Toca dos Caititus sono accessibili solo con tratti di scalata, altri sono chiamati circuiti interpretativi perché il visitatore è accompagnato con pannelli esplicativi sugli antichi abitanti e l’ecosistema del parco ad esempio il circuito Hombu (difficoltà media) sulla storia dell’occupazione coloniale di questa regione del Sertão e il circuito della Fazenda Jurubeba (difficoltà bassa).
Ci sono poi dei circuiti denominati sportivi che uniscono varie attività come il trekking e la scalata in punti remoti del parco raggiungibili solo con mezzi a trazione integrale e che contemplano spesso una o più notti passate all’interno del parco in campi di fortuna, per questo tipo di percorsi dovrete essere attrezzati con tenda e viveri.
Percorso 9 Alto da Pedra Furada - Difficoltà alta
Un percorso che parte dalla base della Pedra Furada e ne risale il fianco roccioso seguendo una serie di 350 scalini di pietra fino ad arrivare in cima alla montagna. Dopo aver superato l’ultimo tratto ripido grazie ad una scala metallica di 14 mt dalla cima si ha una bella visuale dell’ arco di pietra e del paesaggio circostante. Nei dintorni sono visibili alcuni siti utilizzati dagli uomini primitivi come cave di pietra per la realizzazione di utensili.
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