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Immagine del redattoreParaibadiscovery

Olinda

Aggiornamento: 6 set 2017





Ripide strade lastricate fiancheggiate da bianche case coloniali. Splendide porte, finestre e balconate colorate. Chiese, dall’opulente stile barocco, sette colline, giardini lussureggianti, mare blu. Patrimonio dell’Umanità dal 1982, Città Ecologica e Monumento Nazionale, fondamentalmente, O Linda, la bella.

La storia

Nel 1534, Duarte Coelho Pereira, alla vista del promontorio appena scoperto esclamò: che splendida ambientazione per una città, dopo due anni sorse, al posto del piccolo paesino di nome Marim, Olinda che divenne nel 1537 la prima capitale della Nova Luzitânia (odierno Pernambuco).

Iniziarono le esportazioni di legname e le ricche coltivazioni di canna da zucchero che fecero prosperare i colonizzatori portoghesi i quali disputarono con la Corte Portoghese il lusso e l’ostentazione abbellendo la città con chiese e palazzi signorili.

Nel 1630 gli Olandesi riuscirono a strappare queste terre ai residenti e vi si stabilirono fino al 1654. Olinda venne distrutta nel corso delle battaglie e incendiata, la capitale fu quindi spostata a Recife in attesa delle ristrutturazioni. Gli Olandesi furono infine scacciati dai coltivatori che non vedevano di buon occhio gli invasori protestanti e che ricostruirono quasi tutta la città.

Nel frattempo Recife diventava sempre più importante e per Olinda iniziava, con i primi anni del 1700, un lungo e inesorabile declino.

Solitamente piena di guide turistiche, alcune messe a disposizione dall’ufficio turistico gratuitamente (guias mirins), giovani apprendisti, riconoscibili dalla maglia gialla. Le guide professioniste le troverete in Praça do Carmo vicino alla fermata degli autobus.

Capitando in città di domenica non avrete bisogno di ingaggiarle perché troverete la città deserta e riuscirete a passeggiare in tranquillità, gli altri giorni praticamente vi obbligheranno, con la loro insistenza, ad assumerli pur di non essere assillati durante tutto il tragitto.

La parte storica è visitabile in una giornata, ma Olinda merita una sosta di almeno due giorni, bisogna dormirci almeno una notte per passeggiare con calma tra le stradine illuminate e godersi l’atmosfera coloniale.

Le due vocazioni dei Brasiliani apparentemente in conflitto, quella religiosa e quella della follia carnevalesca, convivono ad Olinda in maniera evidente ampiamente rappresentate dalle dozzine di chiese e dalle tante scuole di samba, axé e club carnevaleschi che sono sparsi per la città.





La visita

Per la visita alla città si parte da Praça do Carmo dove si incontra subito l’Igreja Nossa Senhora do Carmo del 1580, in cima ad una collinetta la scalinata laterale porta all’entrata. Fu la prima chiesa dell’ordine dei Carmelitani costruita in Brasile e possiede una bella facciata coloniale con colonne; l’altare ha tre nicchie con immagini barocche. Si prosegue quindi per Rua São Francisco fino al Convento São Francisco del 1585, il complesso oltre al convento è composto dall’Igreja de Nossa Senhora das Neves e le Cappelle de São Roque e Sant’Anna. Magnifica la Sacrestia ed il chiostro con azulejos portoghesi. Il convento francescano è il più antico del Brasile. L’altare fu dipinto con un miscuglio di sangue di bue, olio di balena e buccia di banane. La chiesa fu incendiata dagli olandesi nel 1631 e ricostruita nel XVII secolo (orario dal lun. al sab. dalle 7 alle 11.30).

Da qui inizia il percorso in salita, svoltando a sinistra in Rua Bispo Coutinho sulla collina c’è il Seminário de Olinda del 1575 e l’Igreja Nossa Senhora da Graça del 1552 che essendo posizionati nel punto più alto offrono una splendida vista sulla città. Il complesso che fu costruito ispirandosi alla chiesa di São Roque a Lisbona è la migliore testimonianza d’architettura gesuitica del Paese (orario dalle 14.30 alle 16). Proseguendo poi in Rua Bispo Coutinho si sale all’Alto da Sé dove si ha immediatamente di fronte il panorama più bello d’Olinda e l’Igreja de São Salvador do Mundo (Igreja da Sé), prima parrocchia del Brasile. Fu all’inizio solo una piccola cappella di gesso fatta costruire da Duarte Coelho, il reggente della Capitania, il quale scelse la posizione perché strategica nell’avvistamento dei nemici. Venne quindi eretta una costruzione tutta in legno fino al 1548 quando iniziò la costruzione della Chiesa Matriz in muratura con tre navate e le varie cappelle ai lati. Durante l’invasione olandese divenne un tempio protestante, successivamente incendiata dagli stessi invasori fu ricostruita nel 1676 ed elevata a Cattedrale dal Vescovato di Olinda. Entrando troverete in fondo sulla destra un passaggio che porta ad un terrazzo laterale dal quale vedrete un altro bellissimo panorama. Vi sarà possibile riprendere fiato nella piazzetta, dove troverete ristorantini improvvisati nei quali è possibile assaggiare la tapioca e il formaggio abbrustolito e dove troverete anche un bar e un mercato d’artigianato. Qui avrete la possibilità di ascoltare i repentistas ovvero i cantautori tipici del Nordest ed in particolare del Pernambuco.

Proseguendo su questa strada s’incontra il Museo de Arte Sacra de Pernambuco, situato in un antico palazzo già Camera del Senato poi Palazzo Arcivescovile del 1676, ricostruito anch’esso dopo l’invasione olandese contiene una grande raccolta di arte religiosa tra cui un Presepio Nordestino con il Gesù Bambino che dorme su di un’amaca e con Giuseppe e Maria neri e alcune tra le più belle opere di Mestre Vitalino e Severino Veieira (orario dalle 8 alle 12.45). Dopo circa 100 mt svoltando a destra c’è l’Igraja Nossa Senhora da Conceição del 1569, abbandonata nel periodo olandese fu poi ricostruita e utilizzata come centro di protezione delle donne abbandonate. La principale attrazione è l’immagine barocca della Nossa Senhora da Conceição, pittura in oro poggiata su di un piedistallo con sculture d’angeli, in cima una grande corona d’argento. Dal terrazzo del convento si ha una bella vista dell’Orto Botanico Del Rei, il secondo giardino botanico del Brasile per importanza. Ritornando sulla Rua Bispo Coutinho prendendo Ladeira da Misericórdia si trova l’Igreja Nossa Senhora da Luz e Santa Casa da Misericórdia del 1540, anch’essa incendiata dagli olandesi e ricostruita nel 1654. All’interno un bel pulpito, nei pressi una scuola di Missionari (orario dalle 11.45 alle 12.30 e dalle 18 alle 18.30). Svoltando a destra sulla Rua Saldanha Marino si arriva alla bell’Igreja Nossa Senhora do Amparo del 1550, la chiesa dedicata ai musicisti. All’interno si trova il laboratorio di restauro delle opere d’arte d’Olinda, inoltre sono stati scoperti da poco, dietro un pannello di legno, alcuni azulejos portoghesi con immagini barocche di grande importanza. Guardandosi attorno, questa zona offre bei palazzi con finestre, porte e soprattutto grondaie molto caratteristiche. Le famose bicas (fontane) di Olinda (São Pedro, Rosário e Quatro Cantos), si trovano quasi tutte nella zona dei Quatro Cantos, costruite nella prima metà del secolo XIV servivano per raccogliere l’acqua delle scarse sorgenti in quel periodo merce davvero rara, pultroppo sono ora in degrado.





Da Rua Saldanha Marino si torna sulla Rua do Amparo, evitate di proseguire oltre alla Casa dos Bonecos perché da lì inizia la favela. Al civico 59 si trova il Museu do Mamulengo, il mamelungo è l’antico teatro delle marionette e la collezione ne raccoglie ben 300. Possiede inoltre una bella sala video e un’esposizione fotografica (ora chiuso per restauro; di solito orario dal mar. al ven. dalle 9 alle 18; sab 10/18; dom. 11/19; chiuso lun.).

Sia su Rua do Amparo che in Praça João Alfredo, meritano attenzione due begli edifici in stile moresco, entrambi gli esemplari sono del XVII secolo e hanno la tettoia chiusa con graticcio di legno pregiato lavorato con intarsi.

Raggiunta Rua 13 de Maio si può visitare il Museu de Arte Contemporânea, la costruzione del 1764, era una ex prigione della Diocesi per uomini e donne accusati di delitti contro la religione cattolica. Adesso è sede di mostre ed esposizione per gli artisti brasiliani. Si trovano interessanti opere di Rodrigues e Portinari (orario dalle 9 alle 17). Finita la Rua 13 de Maio ci si trova ad un incrocio con Rua Bernardo Veira de Melo e Rua São Bento. Prendendo a sinistra si arriva al Mercado da Ribeira, antico mercato degli schiavi, costruito alla fine del XVII secolo, restaurato e utilizzato come mercato d’artigianato con varie gallerie d’arte e officine d’intagliatori (orario dal lun.al sab. dalle 9 alle 18). Sempre da Rua 13 de Maio parte Rua Boa Hora con l’Igreja da Boa Hora del 1807, non di particolare interesse. Tornando sulla Rua São Bento si incontra l’imponente Mosteiro de São Bento del 1582, in stile rococò è il secondo monastero benedettino costruito in Brasile con un bell’altare in legno di cedro rivestito in oro e un pulpito finemente intagliato, il tutto è alto 14 mt e pesa 14 tonnellate, recentemente restauranto con un lavoro durato ben 7 mesi, fu anche esposto al Museo Guggenhein di New York. Troverete una cosa curiosa, in fondo alla navata, all’esterno è stato posizionato un Cristo con le spalle rivolte all’entrata e il viso rivolto all’altare, la cosa davvero insolita ha come spiegazione il fatto che la statua fu posta in quel modo per gli schiavi ai quali era vietato entrare in chiesa (orario dalle 9 alle 11 e dalle 14 alle17); tutti i giorni alle 17,30 si può assistere alla messa con canti gregoriani. Poco oltre si trova il Palácio dos Governadores, costruito nel XVII secolo era l’antico Palazzo dell’Assemblea Costituente, oggi ospita la sede del Poder Esecutivo, interessante l’illuminazione originale con antichi lampioni.

In Praça Varadouro si trova il Mercado Eufrásio Barbosa situato in una vecchia fabbrica di dolci fondata nel 1865 e trasformato nel 1979 in mercato con annesso teatro. All’interno si trovano negozi d’artigianato anche se non di particolare interesse (orario dal lun. al sab. dalle 9 alle 19; dom. 15/19).

Fuori dal centro storico si trovano l’Igreja do Monte, del 1586, con annesso il convento benedettino. All’interno del convento si trova un negozietto con vendita di biscotti e liquori, prodotti dai monaci, inoltre l’Igreja do Rosario, con a fianco la fonte (Bica do Rosario), una delle prime chiese del Brasile a permettere l’accesso agli schiavi di colore e l’Igreja de São João del 1580, quest’ultima fu l’unica chiesa a non essere incendiata dagli Olandesi e fu la prima chiesa benedettina del Brasile, da qui iniziano le sfilate di Carnevale.

La zona moderna si estende alle spalle della vecchia città, andando verso nord, non vale davvero la pena visitarla, ma almeno bisogna riconoscere che non deturpa in nessun modo il bel panorama.






Eira, Beira, Tribeira piccolo BOX

Guardando i tetti di alcune case di Olinda noterete una particolarità: alcuni hanno tre file di tegole ornamentali che indicavano che il proprietario della casa era un uomo molto ricco ossia possedeva terra (eira), denaro (beira) e potere (tribeira). Tanto che, un detto popolare, per specificare la miseria assoluta di una persona, diceva che era “Sem eira nem beira”.


Repentistas

I repentistas (da repente ossia repentino/immediato) del Nordest brasiliano sono davvero incredibili. Li troverete per le strade di Olinda o sulle spiagge del Pernambuco e del Sergipe. Quasi tutti semi-analfabeti cantano accompagnati solitamente da chitarre o violini su una base musicale molto semplice, quasi monotona, improvvisando storie di uomini famosi o semplicemente guardando la faccia e l’abbigliamento dei turisti che si trovano sulla loro strada. Il turista diventa, nelle loro storie, quasi sempre, dottore o dottoressa e l’immaginazione e la fantasia che dimostrano, inventandosi le rime, lascia increduli. Vengono spesso ingaggiati in feste o matrimoni, si svolge addirittura il Festival Internazionale dei Trovadores e Repentistas, dove si incontrano decine di questi cantastorie che si lanciano in sfide musicali della durata di ore che a volte diventano notti intere, duelli veri e propri. Se non volete la serenata basta un cenno, ma almeno una volta provate ad ascoltarli, se capite un pò il brasiliano vi divertirete moltissimo.


Punti panoramici e fotografia

Ogni angolo, vicolo e piazza della città possono essere motivo dell’attenzione di un appassionato di fotografia, ma la parte più spettacolare si trova di sicuro nella zona alta intorno all’Igreja da Sé. Da questo punto si godono bellissime viste sui principali monumenti cittadini che contrastano con il blu intenso del mare ed il verde della vegetazione circostante, dal terrazzo situato sul lato sinistro dell’Igreja da Sé si ha un’ottima visione del Convento de São Francisco e dalla strada che porta sempre a questa chiesa è possibile vedere gli edifici colorati d’Olinda e sullo sfondo i grattacieli di Recife. Anche dalla collina in cima a Rua Bispo Coutinho sul patio del Seminario si ha un’ottimo panorama. Guardando a Sud si vedono: il porto, Recife, la spiaggia di Ponta D’el Chifre e un pezzo del fiume Beberiche il tutto immerso nel verde. In ladeira da Misericórdia si ha un altro bello scorcio della città con le bianche case e i Quatro Cantos seguiti dalla spiaggia, dal fiume e da Recife; a est l’Oceano Atlântico e la città alta tra il verde dei palmeti e gli alberi da frutta.






Il Carnevale di Olinda

La particolarità che contraddistingue il Carnevale di Olinda dagli altri Carnevali Brasiliani è la presenza dei bonecos (pupazzi) giganti (alti fino a 4 mt) fatti di cartapesta che attraversano la città alta portandosi dietro una grande folla al ritmo di frevo, tra i partecipanti molti indossano bellissime maschere di cartapesta. Il Carnevale inizia circa una settimana prima con il blocco As Virgens do Bairro Novo e con la prima sfilata di tutti i bonecos. Il più famoso di tutti è l’Homen da Meia-Noite (l’uomo di mezzanotte), la cui nascita risale al 1932 e che apre il carnevale alle ore zero del sabato. Il blocco delle vergini altro non è che un gruppo di uomini travestiti da donne, verrà premiato il costume più audace e quello più pudico. Il Carnevale dura circa 10 giorni durante i quali vi sono varie manifestazioni e ogni sera è dedicata ad un ballo come samba o afoxé, le orchestre suonano ininterrottamente dalle 20 alle 6 del mattino.

I Gruppi Carnevaleschi di Olinda sono davvero tantissimi, ve ne segnaliamo solo qualcuno tra i più famosi:

Clube Carnevalesco Misto Lenhadores, Rua São Miguel, 47 Farol di Olinda, tra i più antichi, riuniva i pescatori del quartiere Amaro Branco.

Clube de Alegorias e Críticas o Homen da Meia-Noite, Rua do Bonsuccesso, 132, che con il loro pupazzo aprono il Carnevale.

Escola de Samba Preto Velho, Rua Bispo Coutinho, 681, nasce da discendenti di antichi “carnevalai”, tutti i partecipanti sono liberi professionisti.

Troça Carnevalesca Mista Cariri, Rua Cândida Luzia, 60 nata nel 1921, è tra le più antiche, sfila sempre alle 4 del mattino della domenica.

Bloco Anárchico Virgens do Bairro Novo, apre il carnevale con gli uomini travestiti da donna.

Bloco Anárchico Virgens de Verdade, ha sede nel Ristorante Pernambucanamente in Av. Marcos Freire, nata nel 2001 per dissidenze con il gruppo Bloco Anárchico Virgens do Bairro Novo.




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