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Immagine del redattoreParaibadiscovery

Ouro Preto, la visita

La quantità dei monumenti e l’ampiezza del tracciato urbano consigliano di dividere la visita della città in due giorni per meglio coglierne ogni aspetto.

I due percorsi partono entrambi dalla centrale Praça Tiradentes per dirigersi l’uno ad ovest e l’altro ad est seguendo l’intricato disegno dei vicoli in un continuo saliscendi, la visita può risultare un po’ faticosa, ma lo sforzo verrà ampiamente ripagato.

Benvenuti nel più grande e meglio conservato complesso architettonico Barocco del mondo.


Itinerario 1, visita alla parte ovest di Ouro Preto


Il percorso parte dal Museu da Inconfidência: questo bellissimo edificio con ampio scalone d’accesso esterno, sulla cui facciata trova spazio lo Chafariz da Praça Tiradentes, sovrastato dalla torre dell’orologio è uno dei simboli cittadini. La sua costruzione fu iniziata nel 1785, con lo scopo di ospitare la Casa da Câmara e Cadeia e fu eseguita utilizzando mano d’opera di condannati e schiavi fuggiaschi, il palazzo è in stile neoclassico con elementi barocchi dal 1944 ospita il museo dedicato alla Inconfidência Mineira con una vasta collezione di pezzi e documenti legati a qull’evento come gli atti dei processi ai cospiratori, detti Autos da Devassa, il Panteão dos Inconfidentes, con i resti mortali dei più importanti nomi del movimento ed alcuni resti di quella che si pensa fu la forca dove venne giustiziato Tiradentes, oltre a ciò vi si trovano mobili d’epoca ed alcune opere di Alejadinho e da Manuel da Costa Ataíde (orario tutti i giorni dalle 12.30 alle 18; chiuso il lun.).

Usciti dal museo, attraversando la piazza in tutta la sua lunghezza, si prende verso nord la Rua Padre Rolim che si sviluppa a sinistra del Museu da Ciéncia e da Técnica, parte dell’itinerario 2, dopo poche decine di metri si incontra l’Igreja di Nossa Senhora das Mercês e Misericórdia, la piccola chiesa fu costruita fra il 1771 ed il 1793, la torre centrale e la facciata furono edificate su progetto di Manuel Francisco de Araújo, l’interno è di fattura assai modesta (orario di visita non fisso).

Si percorre Rua Padre Rolim per alcune centinaia di metri fino ad incrociare a sinistra Rua Henrique Adeodato che si prende in discesa, fatti alcuni passi si trova un bivio che s’imbocca a sinistra per Rua Padre José Marcos Pena dove si trova l’Igreja de São Francisco de Paula, la più recente costruzione religiosa del periodo coloniale eretta fra il 1804 ed il 1884, all’interno, nell’Altare Maggiore, era contenuta una bella immagine di San Francesco attribuita ad Alejadinho, oggi esposta nel museo dedicato al grande artista, di pregevole fattura sono anche le statue a grandezza naturale del piano superiore della chiesa (orario tutti i giorni dalle 9 alle 11.15 e dalle 13.30 alle 16.45; chiuso il lun., il biglietto d’ingresso, R$ 5, è valido per la visita delle chiese di Nossa Senhora do Pilar, Nossa Senhora do Carmo e per il Museu de Arte Sacra).

Percorrendo fino in fondo la Rua Pena si passa nei pressi della piccola Igreja de São José, costruita fra il 1730 ed il 1811, i decori della torre e dell’altare maggiore sono opera di Alejadinho (orario non fisso).

Al fondo della via si prende a sinistra per Rua Getulio Vargas, dove è situata la sede della Fundação de Arte de Ouro Preto, l’iniziativa prese vita dalla volontà del poeta Vinicio de Moraes ed altri artisti locali ed ha come obbiettivo la promozione delle attività artistiche e culturali della città. Nel bell’edificio coloniale che ospita la Fondazione si trovano una galleria d’arte ed una scuola che organizza corsi di storia dell’arte. Dalla fondazione si prosegue fino ad arrivare a Largo do Rosario, questa piazza, ricca di edifici coloniali, evidenzia chiaramente la stuttura cittadina formata dal continuo sovrapporsi d’edifici che la caratterizza, qui si affaccia anche la bellissima Igreja de Nossa Senhora do Rosario, raro esempio di barocco mineiro per la singolare facciata semicircolare delimitata alle estremità dalle due torri campanarie.

La chiesa, con la sua particolare pianta circolare formata da due elissi che s’intersecano, fu eretta, alla fine del XVIII secolo, da una confraternita di schiavi, la leggenda vuole che i lavori vennero finanziati con la polvere d’oro che gli schiavi nascondevano fra i capelli, il progetto viene attribuito ad Antônio Pereira Sousa e la decorazione della facciata a Francisco Araujo. In contrasto con la sfarzosa facciata l’interno è abbastanza semplice e contiene immagini di Santi neri caratteristiche del culto delle confraternite di schiavi, la testa della statua di Santa Elena sembra essere opera di Alejadinho e le immagini di Sant’Antonio e San Benedetto sono attribuite all’opera di suo fratello, Padre Felix (orario da mar. a sab. dalle 12 alle 16.45).

Sul lato destro della chiesa si può ammirare lo Chafariz do Rosario.

Voltando le spalle alla chiesa s’imbocca la strada posta sull’angolo destro della piazza, Rua Donato da Fonseca, passando sul Ponte Seca che conserva ancora l’antico pavimento lastricato, il ponte fa parte di un bello scorcio scenografico che comprende il piccolo Passo Ponte Seca e sullo sfondo la bella casa che probabilmente fu dimora dell’amante di Tiradentes. Da qui si sfocia in breve in Rua Antônio de Albuquerque, dove si trova la Capela do Bom Fin, abbastanza rovinata dalle incurie e dalle modifiche subite nel corso degli anni nella cappella assistevano all’ultima messa i condannati a morte.

All’estremità di Rua Albuquerque si entra nella sequenza di piazze dalla forma irregolare che accolgono la Matriz Nossa Senhora do Pilar, altra importantissima testimonianza dell’arte barocca: questa chiesa fu inaugurata nel 1733, in occasione del Trionfo Eucaristico su progetto di Pedro Gomes Chavez. Le decorazioni di questa chiesa sono considerate fra le più ricche del Minas, al suo interno furono impiegati ben 434 kg d’oro per ricoprire i raffinati intagli della navata e dell’altare maggiore.

Superato il portale, posto sulla bella facciata fiancheggiata da due torri, si entra nella navata principale di forma poligonale che ospita nel suo sviluppo gli altari dei Santi delle Confraternite più antiche, che qui celebravano il loro culto, prima della costruzione di loro sedi indipendenti. Il tetto della navata è arricchito dai dipinti di João Carvalhais raffiguranti la crocifissione di Cristo circondato dagli angeli e guardato ai quattro lati dagli Evangelisti, le pitture risalgono al 1768.

Fra gli altari minori, tutti riccamente decorati, spicca quello dedicato a Nossa Senhora dos Dores, l’ultimo sul lato sinistro prima della Cappella Maggiore, con la bella statua della Santa.

La Cappella Maggiore contiene uno dei più bei lavori d’intaglio del Barocco ed è opera di Francisco Xavier de Brito. Il legno, una volta lavorato veniva cosparso di una speciale colla sulla quale veniva poi depositata la polvere d’oro, era un lavoro di grande precisione che richiedeva mani esperte. Nel grande trionfo d’immagini, fra angeli e colonne scolpite spicca il sacrario posto al centro dell’altare che rappresenta la resurrezione di Cristo. Nella sacrestia della chiesa funziona dal 2000 il Museu de Arte Sacra con pezzi di vari artisti del XVIII secolo (orario dal mar. alla dom. dalle 9 alle 10.45 e dalle 12 alle 16.45; R$ 5 biglietto cumulativo vedi Igreja di di São Francisco de Paula).

Lo Chafariz do Pilar, che si trova sulla stessa piazza, è del XVIII secolo e mantiene intatte le caratteristiche di questo tipo di costruzione con due pozzi e la vasca orizzontale, il monumento è stato restaurato nel 2003.

L’itinerario prosegue verso il vertice meridionale della Praça Monsenhor Barbosa dalla quale si incrocia Rua do Pilar, si prende a sinistra e si attraversa il Ponte do Pilar, uno dei più antichi della città, costruito su arco unico attraversa il letto del Rio Ouro Preto. Dopo il ponte la via forma una curva ad esse terminata la quale si imbocca a destra la Avenida Vitorino Dias costeggiata da alcune interessanti abitazioni d’epoca, al termine di questa strada si prende a sinistra Rua Diego de Vasconcelos e dopo alcuni metri si attraversa il Ponte do Funil per arrivare in Praça Alvim dove si trova la Estação Ferroviária costruita nel 1888, ed inaugurata con grandi festeggiamenti dal re Dom Pedro II e dalla principessa Isabel, oggi ospita gli uffici della Prefettura e dell’IPHAM.

Dalla stazione, subito dopo aver riattraversato il Ponte do Funil, si prende a destra per Rua Pacifico Homen e si risale fino ad incrociare Rua Xavier da Veiga, la si attraversa per prendere la prospicente Rua Cabral dove, all’angolo con Rua Costa Sena si trovano la Escola de Farmácia, in funzione dal 1839, che ospita un museo con strumenti e attrezzature farmaceutiche degli ultimi cento anni e la Farmácia Magalhães, la ricostruzione di un’antica farmacia con bellissimi contenitori di porcellana.

Uscendo dalla farmacia si prende Rua Costa Sena a sinistra, la si percorre fino ad incrociare Rua Brigadeiro Musquiera, una delle vie principali che scendono da Praça Tiradentes, quasi sull’incrocio si affaccia il Teatro Municipal, considerato il più antico teatro in funzionamento di tutta l’America Latina, possiede un’architettura semplice e differente dagli altri teatri brasiliani: qui si formò una delle prime compagnie teatrali del paese e per la prima volta un palcoscenico brasiliano fu calcato da attrici, la sua inaugurazione risale al 1770.

Riprendendo Rua Brigadeiro Musquiera in direzione della piazza si trova sulla sinistra l’Igreja de Nossa Senhora do Carmo, inaugurata nel 1772 su progetto di Manoel Francisco Lisboa, padre di Alejadinho, alla sua realizzazione parteciparono sia Alejadinho stesso che realizzò le sculture sull'architrave del portale d’ingresso, gli altari laterali dedicati a São João e a Nossa Senhora da Pietade e probabilmente anche il lavabo che si trova nella sacrestia. Sempre nella sacrestia il tetto dipinto è opera del Mestre Ataíde. La Cappella Maggiore è decorata con bellissimi azulejos, unico esempio della presenza di questa ceramica in tutto lo Stato. La chiesa era frequentata dall’aristocrazia della città il che giustifica l’intervento di artisti così prestigiosi per la sua realizzazione (orario da mar. a ven. dalle 9 alle 11 e dalle 13 alle 17; sab./dom. dalle 10 alle 17).

La Casa do Noviciado, annessa alla chiesa, ospita il Museu do Oratorio, la bellissima collezione di Ângela Gutierrez raccoglie esemplari di oratori del XVIII e XIX secolo di varie forme e materiali, si tratta di un museo unico nel suo genere (orario tutti i giorni dalle 9.30 alle 17.30 ingresso a pagamento).

Uscendo dalla chiesa si prende la prima via sul lato opposto che taglia per arrivare a Rua Conde de Bobadela, svoltando a destra si trova quasi subito la Casa de Freire Andrade un bell’edificio privato che fu dimora del Tenente Colonnello Andrade, ufficiale dello stesso reggimento di Dragoni nel quale prestò servizio anche Tiradentes. Andrades, membro attivo dell’Inconfidência, fu imprigionato e mandato in esilio in Africa dove morì in povertà.

Sulla stessa via scendendo si incontra la Casa Museu Guignard, dove visse il noto pittore grande personalità del XX secolo in campo artistico. La casa ospita un museo dedicato all’artista con oggetti personali e una piccola galleria di opere che riassumono lo stile modernista di Guignard, legato ai paesaggi della provincia mineira che furono uno dei suoi temi preferiti. Nella casa museo è conservato anche uno Chafariz attribuito ad Alejadinho (orario da mar. a ven. dalle 12 alle 18; sab. dom. e festivi dalle 9 alle 15; ingresso gratuito).

Il percorso volge alla sua parte finale scendendo per Rua Conde de Bobadela fino ad incrociare Rua Paraná, qui si gira a destra e dopo pochi metri si passa davanti allo Chafariz dos Contos, una delle più belle fontane di Ouro Preto costruita a metà del XVIII secolo è considerato un capostipite nel suo genere date le forti influenze Portoghesi, l’iscrizione latina riportata sul monumento invita il popolo assetato a ringraziare il Senato cittadino perché con la fontana ha placato la sua sete.

Nella vicina Rua São José si trova la Casa dos Contos, interessante esempio d’architettura residenziale, fu costruito, per ospitare il Contratador João Rodrigues de Machedo concessionario ed amministratore delle imposte per la provincia nel 1787, in seguito divenne la Casa da Intendência do Ouro da cui venne il nome attuale.

Nei sotterranei dell’edificio si trova una prigione, probabilmente servita in origine per alloggiare gli schiavi, dove venne trovato morto, si dice suicida, l’Inconfidente Cláudio Manuel da Costa. Oggi la casa appartiene al Ministério da Fazenda ed è stata trasformata in un museo che raccoglie mobili, libri, documenti ed una collezione di monete (orario da mar. a sab. dalle 12.30 alle 17; dom. e festivi dalle 9 alle 15 ingresso a pagamento).

Dalla Casa dos Contos si risale la Rua Rocha Lagoa passando davanti allo Chafariz da Rua das Flores ed alla scuola Dom Pedro II un tempo quartier generale dei Dragoni di cavalleria e tornando a Praça Tiradentes punto di partenza del percorso.

Nella periferia ovest della città si trovano altri monumenti interessanti tra questi merita una visita l’Igreja de Bom Jesus de Motozinhos in Rua Peixoto abbastanza distante dal centro. La chiesa risale al 1778 e presenta un magnifico portale opera di Alejadinho e belle pitture di Mestre Ataíde raffiguranti l’Ultima Cena e la Crocifissione (orario dal lun. al sab. dalle 13 alle 16.45).


Itinerario 2 , visita alla parte est di Ouro Preto


La seconda parte del percorso inizia dalla statua di Tiradentes, posta al centro dell’omonima piazza, fu eretta nel 1891, rendendo finalmente onore al martire e consacrandolo ad eroe nazionale. Dando le spalle al Museu da Inconfidência da questo punto si possono ammirare sulla sinistra la Casa Vasconcelos e la Casa de Dom Manoel de Portugal e Castro i due eleganti edifici, oggi privati, posti tra Rua Bobadela e Rua Rocha Lagoa, sulla sinistra si trova la Casa da Baronesa appartenuta alla famiglia del Barone de Camargos ed oggi sede dell’IPHAM, sul fondo della piazza si nota l’imponente mole bianca del Palacio dos Gobernadores inaugurato nel 1748, ospitò i vari governatori e presidenti fino al 1897, anno in cui Ouro Preto perdette il titolo di capitale, da allora divenne sede della Escola de Minas ed oggi ospita diversi musei gestiti dall’Universidade Federal de Minas Gerais.

Fra questi il Museu de Mineralogia con 20000 esemplari esposti, il Museu da Ciência e Técnica ed il Museu de Historia Natural (orario tutti i giorni dalle 12 alle 17; chiuso il lun.).

La visita prosegue imboccando la Rua Cláudio Manoel che si apre in ripida discesa sul lato della piazza poco oltre la Casa da Baronesa, in fondo alla via si trova la Casa de Tomás Antônio Gonzaga, il celebre Ouvidor (giudice) di Vila Rica che prese parte alla cospirazione degli Inconfidentes condannato a dieci anni d’esilio in Africa, prima di questi fatti Gonzaga aveva scritto un celebre poema d’amore intitolato Marilia de Dirceu che in seguito alla sua condanna, fu censurato. Oggi la casa è sede della Secretaria de Turismo e Cultura e dello sportello d’informazioni turistiche della città (orario dal lun. al ven. dalle 9 alle 17).

Poco oltre si arriva ad un bivio sul quale si trovano il Passo do Pretorio o Passo Dias e lo Chafariz do Passo Dias, da qui si prende a destra sulla Rua Carlos Thomáz dove si affaccia la Casa de Cláudio Manoel da Costa, poeta ed Inconfidente morto “suicida” nella Casa dos Contos , l’edificio è privato.

Nella vicina Praça Antônio Dias si trova uno degli edifici religiosi di maggior pregio della città, si tratta dell’Igreja de São Francisco de Assis, considerata l’opera prima di Alejadinho fu terminata nel 1766: del celebre scultore sono il progetto ed i disegni della chiesa, le decorazioni del portale d’accesso con la bellissima immagine del Santo che riceve le stigmate nel rosone sopra l’ingresso, la tribuna dell’Altare Maggiore, gli altari laterali e la Cappella Maggiore, nonché le sculture dei pulpiti, di Alejadinho è anche il magnifico lavabo conservato nella sacrestia.

La mano di Mestre Ataíde è riconoscibile nelle pitture del soffitto della navata, dove si trova una bellissima rappresentazione di Nossa Rainha dos Anjos nera, circondata da angeli e nelle pareti dell’Altare Maggiore (orario tutti i giorni dalle 8.30 alle 11.45 e dalle 13.30 alle 17; il biglietto d’ingresso è valido anche per il vicino Museu do Alejadinho; R$ 5).

Da questo punto si prende Rua das Mercês e la si percorre fino ad incontrare l’Igreja de Nossa Senhora das Mercês e Perdões con cappella progettata da Alejadinho (orario tutti i giorni dalle 8.30 alle 11.30 e dalle 13.30 alle 17; ingresso a pagamento). Scendendo ancora si arriva in Praça Frei Vicente Botelho, dove si trovano alcuni interessanti edifici e lo Chafariz Botelho, si inverte quindi il cammino e si imbocca Rua Felipe dos Santos al termine della quale si accede allo spazio di Praça de Antônio Dias, su questa angusta piazza in forte pendio si trova la Matriz de Nossa Senhora da Conceição, una bella chiesa della metà del XVIII secolo progettata dal padre di Alejadinho, i restauri fatti nel XX secolo sono la causa delle influenze neoclassiche che oggi si vedono sulla facciata, l’interno è decorato con intagli di buona fattura e belle pitture nello spazio dell’Altare Maggiore. Il pavimento custodisce i resti di Alejadinho e di suo padre Manuel Francisco Lisboa, annesso alla chiesa si trova il Museu do Alejadinho con una interessante collezione di opere dell’artista (orario dal mar. al sab. dalle 8.30 alle 11.45 e dalle 13.30 alle 17; dom. dalle 12 alle 17; lun. chiuso, orari validi per chiesa e museo).

Di fronte alla chiesa si trova il piccolo Chafariz de Praça Dias, da non confondersi con il quasi omonimo situato in fondo a Rua Cláudio Manoel, sempre nei pressi, in Rua Alejadinho, fra i numeri 76 e 90 c’è la casa dove visse Alejadinho.

Scendendo dalla piazza lungo Rua Dom Silverio si trova la Mina Chico Rei, la leggenda narra del mitico capo Chico Rei fatto schiavo in Africa e deportato nel Minas con tutta la sua tribù, lavorò nella miniera fino al giorno della sua libertà, quando, accumulati, non si sa bene come, i soldi acquistò la miniera diventandone il proprietario e riscattando i suoi compagni. Questa miniera fu una delle più produttive della città, i suoi tunnel si diramano per chilometri nel sottosuolo di Ouro Preto, da qui venne l’oro che servì a decorare l’Igreja de Santa Efigênia, visitabile con l’accompagnamento di una guida (orario tutti i giorni dalle 8 alle 18; ingresso a pagamento).

Tornando sui propri passi fino alla parte bassa della Praça Dias si prende a sinistra per Rua Santa Efigênia e poco dopo si attraversa il Ponte Antônio Dias, chiamato anche Ponte dei Sospiri è l’unico ponte in stile romanico della città, il suo soprannome è legato all’amore fra il poeta Antônio Gonzaga e la sua amante Maria Dorotéia Joaquina da Seixas che nel poema furono cambiati in Dirceu e Marilha e di cui si è accennato in precedenza. Poco dopo il ponte si entra in Largo de Marilha dove si trova lo Chafariz omonimo e la casa dove visse Maria Dorotéia, oggi sede di una scuola pubblica.

Risalendo Rua Santa Efigênia dalla piazzetta si giunge con un po’ di fatica all’Igreja de Santa Efigênia, posta in cima ad una ripida scalinata, la chiesa sfoggia i suoi due orologi di pietra considerati i più antichi della città, l’edificio fu progettato dal padre di Alejadinho e conserva ricchi decori interni attribuiti in gran parte all’opera di Francisco Xavier de Brito, un particolare curioso è costituito dalla pittura del soffitto dove è rappresentato un Papa nero (orario tutti i giorni dalle 8.30 alle 16.30).

Da questo punto in poi vi sono altri monumenti interessanti dispersi su un’area abbastanza vasta nei quartieri periferici di Morro da Queimada e Padre Faria, alcuni di questi rivestono un certo interesse altri godono di splendide viste panoramiche sulla città, il modo migliore per visitarli è noleggiare un taxi per un paio d’ore magari a fine giornata in modo da godersi la magia del tramonto su Ouro Preto.

Morro da Queimada: Capela de Nossa Senhora da Piedade e Capela de São João Batista, sono due semplici cappelle risalenti alla prima colonizzazione; la Capela de São João Batista è ritenuta la più antica della regione e luogo dove fu officiata la prima Messa da Padre João de Faria Fialho nel 1699. Poco distante si trova anche la Capela do Bom Jesus das Flores do Taquaral, forse la meglio conservata delle cappelle della Serra do Ouro, sul soffitto della navata si trovano belle pitture illusioniste, la Cappella Maggiore è decorata con intagli di pregio (per la visita chiedere alla chiesa di Santa Efigênia).

Padre Faria: Mina Velha in Rua Santa Rita 21, una delle più antiche miniere della città risalente al 1704 (orario tutti i giorni dalle 8.30 alle 17; visita guidata a pagamento R$ 5).

Capela do Padre Faria in Rua Padre Faria, prende il nome dal padre che celebrò la prima Messa nella regione venne eretta nel 1710, le ricche decorazioni interne risalgono al 1740 e furono eseguite su commissione della Irmandade dos Brancos (orario tutti i giorni dalle 8.30 alle 16.30; chiuso il lun.).

Mina Fonte Meu Bem Querer nei pressi della Cappella di Padre Faria, un’altra interessante miniera dove è possibile osservare alcune tracce di vene d’oro ancora visibili e i resti di una foresta pietrificata risalenti ad alcuni milioni di anni fa (orario dalle 8 alle 18; visita guidata a pagamento).

Punti panoramici e fotografia

Ouro Preto sembra essere stata concepita per il piacere dell’occhio umano, i continui accavallarsi e sovrapporsi di edifici ne fanno una vera e propria scenografia composta da decine di quinte, il tracciato urbano, ancora integro nella sua architettura settecentesca e adagiato nello spettacolare anfiteatro delle montagne che lo circondano, assume al tramonto l’aspetto ed i colori di un quadro, i punti di vista sono molteplici ed offrono decine di prospettive diverse.

Tra i migliori luoghi, da cui godersi questo magnifico scenario si consiglia: il piazzale antistante l’Igreja de Nossa Senhora das Mercês e Misericórdia da cui si può fotografare buona parte del settore ovest della città.

Il sagrato dell’Igreja de São Francisco de Paula offre una visione dello stesso settore, ma da un punto di vista più basso schiacciando le prospettive degli edifici contro le retrostanti montagne.

Il piazzale dell’Igreja de São Francisco de Assis con ampie vedute sulla parte centrale di Praça Tiradentes da un lato e tutto il settore est dall’altro.

La piazza dove si trova la stazione ferroviaria consente una visione totale di tutto il settore meridionale dal basso.

Santa Efigênia è un altro luogo da cui fotografare tutta la città da una posizione elevata e di grande privilegio.

Altre belle vedute si hanno da alcuni scorci di Praça Tiradentes, per esempio dall’imbocco di Rua Cláudio Manoel sul settore est o dal cortile del Palacio dos Gobernatores sull’intera piazza Tiradentes.

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