La storia
Il luogo dove sorge l’odierna città di Paraty era abitato, prima dell’arrivo dei Portoghesi, dagli Indios guaianá, una tribù seminomade che traeva sostentamento dalla pesca. Paraty, nella lingua guaianá, era il nome di un pesce molto comune nella regione.
Dato il loro carattere nomade furono proprio i guaianá a creare la prima rete di sentieri che collegava la costa all’entroterra, su quegli stessi sentieri si mossero poi i Portoghesi che colonizzarono la regione.
Le prime notizie storiche riguardanti la città risalgono al 1646, le cronache informano che in quell’anno venne eretta una cappella votiva dedicata a Nossa Senhora dos Remedios nel villaggio di Paraty, sulle rive del Rio Parequê-Açu.
Nel 1667 il villaggio, fino a quel momento appartenente alla Capitania della vicina Angra dos Reis, divenne indipendente e fu battezzato con il nome di Villa de Nossa Senhora dos Remedios de Paraty.
Tra la fine del 1600 e l’inizio del secolo successivo la scoperta dei grandi giacimenti d’oro e diamanti nell’entroterra portò la città al centro dell’attenzione di tutto il mondo. Le spedizioni dei bandeirantes paolisti partivano da Paraty e seguendo gli antichi sentieri degli indios, si dirigevano nel territorio dell’odierno Minas Gerais.
La città divenne la via d’accesso diretta a Ouro Preto, il punto di partenza della Estrada Real, l’unica strada sulla quale si muoveva tutto il traffico da e per il territorio mineiro.
Con il diffondersi delle notizie relative alla scoperta di fantastici tesori nell’entroterra cominciarono ad arrivare a Paraty avventurieri da ogni parte del Brasile e dal Portogallo.
In questo periodo, che corrisponde alla prima metà del XVIII secolo, la città visse il momento di maggior splendore testimoniato dalla costruzione di edifici pubblici, religiosi e dimore private, che ancora oggi si possono ammirare nel centro storico, perfettamente conservato.
Con l’apertura del Caminho Novo, una nuova via che univa Ouro Preto a Rio de Janeiro, Paraty venne tagliata fuori dalle rotte commerciali, gli abitanti furono costretti a riconsiderare e trasformare le potenzialità economiche della città adattandole alla produzione dello zucchero, sempre più richiesto sui mercati del Vecchio Continente.
Il nuovo corso economico ebbe successo, tanto che, alla fine del XVIII secolo, sul territorio di Paraty sorgevano più di 250 engenhos, le fattorie dove veniva coltivata e raffinata la canna da zucchero.
All’inizio del XIX secolo, con l’insediarsi a Rio de Janeiro della Famiglia Reale, Paraty divenne il centro di raccolta per mercanzie e prodotti di consumo destinati ai lussi della corte reale, nello stesso periodo, mentre l’epopea dell’oro volgeva al termine, cominciava a svilupparsi nella vicina valle del Rio Paraíba la coltivazione del caffè, prodotto che avrebbe rilanciato l’economia brasiliana, crollata dopo l’esaurimento delle vene aurifere del Minas.
Ancora una volta la città si trovò su una rotta commerciale di grande importanza e divenne uno dei principali porti di imbarco del caffè alla volta dell’Europa. Grazie alle ricchezze del caffè lo sviluppo di Paraty subì un nuovo impulso artistico e culturale, la città si arricchì di nuovi edifici e belle piazze, la popolazione aumentò considerevolmente.
I tempi stavano però cambiando, l’abolizione della schiavitù, benchè ritardata e ostacolata con ogni mezzo dai proprietari terrieri, tolse a questi il privilegio di usufruire di mano d’opera gratuita, i coroneis caddero in rovina e il ricco ciclo del caffè si chiuse per sempre.
La costruzione della linea ferroviaria São Paulo- Rio de Janeiro, terminata nella seconda metà del XIX secolo, decretò il definitivo declino della città, tutto il traffico commerciale, che prima passava dal porto cittadino, venne assorbito dalla nuova strada ferrata, Paraty venne completamente dimenticata per oltre un secolo, fino a quando nel 1970, con l’apertura di una nuova superstrada, la città fu nuovamente su una rotta strategica, quella turistica.
La visita
Date le ridotte dimensioni del centro storico la visita dei monumenti di Paraty è agevole e può essere effettuata, tranquillamente, in una giornata considerando anche le visite ai musei. Tenete comunque presente che i negozi sono aperti anche la sera quindi la vita cittadina prosegue anche dopo il tramonto e l’accendersi delle luci per le strade crea un’atmosfera affascinante che vi indurrà sicuramente a ripercorrere l’itinerario in versione notturna.
Il nucleo storico è formato da sette strade che corrono lungo l’asse est-ovest e sei lungo l’asse nord-sud, in tutta l’area monumentale è proibito il traffico di automezzi, se non per il carico e scarico.
La maggior parte degli edifici risale al periodo che va dalla seconda metà del XVIII secolo all’inizio del XIX secolo e mantiene praticamente intatte le caratteristiche originarie. I palazzi privati, che appartenevano ai ricchi commercianti, sono composti da due piani, il piano inferiore era generalmente adibito a magazzino ed emporio, la parte superiore ospitava l’abitazione vera e propria, le case più lussuose erano provviste, al piano superiore, di una lunga balconata in ferro battuto.
Gli edifici sono costruiti in sequenza continua uniti gli uni agli altri a formare un insieme monumentale che risulta essere la vera peculiarità architettonica della città, rivelandone la sua natura laica dovuta all’influenza massonica che con sapienza ha relegato le chiese ad opere di secondo piano pur senza escluderle dalla vita cittadina.
Punto di partenza della visita può essere Praça da Matriz, sulla quale si affaccia la monolitica Matriz de Nossa Senhora dos Remédios, il principale monumento religioso della città, fu edificata tra il 1787 ed il 1873, ma non fu mai terminata, come testimoniano le due torri laterali rimaste monche. Tra i motivi dell’arrestarsi dei lavori, oltre alle logiche conseguenze economiche che derivarono dalla fine del ciclo dell’oro, vi è quasi sicuramente un errore nei calcoli della struttura, la mole della facciata fu appesantita a tal punto che quest’ultima pende visibilmente verso la piazza antistante.
Di notevole lavorazione sono le porte monumentali d’accesso (orario lun. mer. ven. sab. dom. dalle 8 alle 12 e dalle 14 alle 17).
Da Praça da Matriz prendendo Rua da Capela in direzione del mare si arriva all’Igreja di Nossa Senhora das Dores, costruita nel 1800, divenne il luogo di culto frequentato dall’elite bianca di Paraty. All’inizio del XX secolo fu sede della confraternita omonima costituita da sole donne che, ogni anno, aveva il compito di organizzare le celebrazioni Pasquali. All’interno si possono ammirare alcuni raffinati intagli nel legno delle balaustre del piano superiore e del coro (Rua Fresca angolo con Beco da Capela; orario solo il giovedì dalle 8 alle 12 e dalle 14 alle 17).
Dalla chiesa si prosegue su Rua da Praia girando a destra per Rua Dr. Samuel Costa, fino ad incrociare Rua Donha Geralda, in questo punto si trova la Casa da Cultura un bell’edificio catalogato dall’UNESCO come uno dei più rappresentativi dell’architettura del XVIII secolo. L’edificio fu sicuramente l’abitazione di un ricco commerciante, date le numerose porte al piano terreno che fanno pensare al suo utilizzo come magazzino; negli anni successivi fu poi adibito ad edificio scolastico e sede del Paratiense atletico F.C. fino a diventare l’odierna casa della cultura. All’interno si trova un’esposizione di arte locale.
Percorrendo Rua Donha Geralda verso sud dopo un isolato si incontra il Teatro Espaço, sede dell’omonimo teatro (vedi box sui burattini).
Proseguendo si arriva all’ampio piazzale erboso sul quale si affaccia l’Igreja de Santa Rita. Questa è la chiesa più antica della città e fu eretta nel 1722 dai neri liberati con l’aiuto di alcuni devoti bianchi. La facciata riprende lo stile tipico del tempio gesuita con una porta centrale sovrastata da tre finestre superiori e da un frontone curvilineo, al lato sinistro si erge la torre campanaria. All’interno si può ammirare l’altare maggiore con sculture lignee policrome (orario da mer. a dom. dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 17).
Al lato sinistro della chiesa di Santa Rita si trova il Quartel da Fortaleza Patitiba, un semplice edificio su un piano che faceva parte del sistema di fortificazioni a guardia della baia di Paraty (orario da lun. a ven. dalle 9 alle 12 e dalle 13 alle17).
Da Praça Santa Rita si risale Rua da Praia verso nord fino ad arrivare a Praça da Bandeira da qui ci si può incamminare sul Cais do Porto, la lunga banchina che costeggia Praia Terra Nova fino al mare. Fantastico punto panoramico da cui osservare i bianchi edifici di Paraty nel loro insieme.
Tornando indietro dal Cais do Porto si prosegue diritti per Rua da Lapa, fino all’angolo con Rua do Comércio, qui si trova il Sobrado dos Bonhecos.
L’edificio spicca per i suoi motivi decorativi, semplici ed eleganti allo stesso tempo. Il piano inferiore con ampi portoni che si affacciano sulla strada e quello superiore con ampie balconate, bellissime le decorazioni dei doccioni per l’acqua piovana e delle grondaie sulle quali un tempo erano posizionate quattro statue dalle quali prese poi il nome l’edificio.
Poco distante, in Rua do Comércio, si trova un altare pubblico ricavato nella parete di un’abitazione e protetto da due false porte, gli altari chiamati Passos costituivano le soste della processione dos Passos da Paixão, ovvero la rappresentazione della Passione di Cristo; in origine erano sei ma oggi ne rimangono solo due, il secondo si trova in Rua S. Rita. Non è detto che troviate gli altari aperti, comunque tentare non nuoce.
Percorrendo in direzione nord Rua do Comércio si giunge dopo due isolati all’angolo con Rua Samuel Costa, sulla quale si affaccia la Câmara Municipal che ospita un piccolo museo storico (orario da lun. a ven. dalle 8.30 alle 11.30 e dalle 13 alle 17).
Esattamente di fronte si apre la piazzetta triangolare delimitata sul lato destro dall’Igreja de Nossa Senhora do Rosario, questa piccola chiesa costruita nel 1725 dai fratelli Manuel e Pedro Ferreira con l’aiuto della comunità degli schiavi africani divenne poi il luogo di culto di questi ultimi, gli altari interni sono la più importante opera di intaglio ligneo di Paraty.
Scendendo per Rua do Comércio s’incrocia Rua da Ferratura girando a destra su quest’ultima si arriva dopo appena un isolato a Praça do Chafariz al centro della quale si trova lo Chafariz (fontana) da Pedreira. Dalla piazza si segue verso nord per Rua Gonçalves de Abreu e si giunge di fronte alla Capela da Generosa (Beco do Proposito), piccola cappella costruita nel 1901 in memoria di un pescatore di nome Teodoro che sfidando la superstizione uscì a pesca sul Rio Perequé Açu il Venerdì Santo e morì affogato.
Oltrepassato il fiume sempre in direzione nord ci si trova ad incrociare Rua Nossa Senhora dos Remedios sulla quale si affaccia la Santa Casa da Misericordia, edificata nel 1822 rappresenta un interessante esempio di architettura ospedaliera di quell’epoca, la caratteristica saliente sono le numerose finestre (14) disposte sulla facciata anteriore che servivano per il ricambio d’aria dei locali.
Proseguendo verso nord una strada risale le colline ed arriva al Morro do Forte qui si può visitare il Forte Defensor Perpetuo, costruito nel 1703 allo scopo di difendere e controllare il traffico nella baia. Era l’anello di un sistema difensivo costituito da altre sei fortezze disseminate lungo la costa che circonda Paraty, oggi è l’unica testimonianza significativa rimasta di quel sistema difensivo. All’interno del salone principale del forte si trova il Centro di arti e tradizioni popolari di Paraty che espone una collezione di oggetti e strumenti tradizionali della regione. Dall’alto dei bastioni si godono scorci panoramici sulla baia di Paraty (orario da mer. a dom. dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle17).
Portões e Janelas (Porte e Finestre)
Passeggiare per le strade di Paraty è come fare un tuffo nel passato, la città è stata completamente restaurata ed una delle cose che più risaltano sono i contrasti di colori di porte e finestre variopinte che si stagliano sul bianco abbagliante dei muri.
Vi troverete a camminare con il naso all’insù ipnotizzati dall’immenso caleidoscopio cromatico, ma attenzione al lastricato dissestato che ricopre le vie può creare problemi alla vostra stabilità.
La Massoneria
Verso la fine del XVIII secolo i Massoni d’Europa, perseguitati dai governi e dalla chiesa a causa delle loro idee sulla libertà di pensiero ed espressione, cominciarono ad approdare sulle coste del Nuovo Mondo in cerca di un rifugio. Paraty si rivelò subito uno degli approdi più frequentati dai fuggiaschi un pò perché all’epoca era uno dei porti più attivi delle Americhe, ma anche per la sua fama di città libera e tollerante.
Il simbolismo esoterico espresso dalla Massoneria, attraverso l’architettura e l’arte muraria, influenzò notevolmente lo sviluppo urbanistico della città.
I Massoni cominciarono ben presto a ricoprire incarichi importanti nella vita pubblica. Tra questi incarichi vi era quello dell’Arruador, il funzionario che era incaricato della progettazione e costruzione di strade, piazze ed edifici.
Le fonti storiche riportano che proprio l’Arruador massone, Antônio Fernandes da Silva, disegnò il tracciato contorto della città così com’è oggi e lo fece seguendo le regole del simbolismo massonico, secondo il quale le case dovevano avere un’eguale esposizione al sole durante il giorno e dovevano essere dipinte di bianco e azzurro-ortensia. Altre testimonianze massoniche si trovano ovunque a Paraty agli incroci delle vie dove gli angoli delle case hanno alla base uno zoccolo di pietra incisa e nelle finestre, che per la maggior parte hanno la medesima struttura e che seguono un rigido schema geometrico. Una particolare attenzione va posta sicuramente alle fasce decorative dipinte sui muri e rappresentanti stelle di David, lune crescenti, lune calanti ed altri simboli.
Persino la planimetria delle case, fatta in scala 1:33,33 possiede un suo significato,
legato al numero 33, tanto che 33 erano i quartieri in cui la città era suddivisa.
La più famosa e antica loggia massonica di Paraty si chiamava União e Beleza e fu fondata nel 1834, gli arredi del salone, in cui si riunivano gli appartenenti a questa loggia, sono ancora visibili nella Câmara de Vereadores de Paraty.
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