La storia
Duarte Coelho de Albuquerque, figlio di Duarte Coelho Pereira, primo possidente della Capitania del Pernambuco, organizzò la spedizione sul Rio São Francisco che vide la nascita tra il 1560 e il 1565 di Pedra de Penedo sotto l’amministrazione di Cristovão da Rocha. Terreno di aspre battaglie tra Olandesi e Portoghesi nel 1636, la piccola cittadina, chiamata all'inizio São Francisco, nel 1637 fu invasa dagli Olandesi che costruirono il Forte Maurício de Nassau. L’espulsione degli Olandesi avvenne nel 1645. I francescani arrivarono nel 1660 e iniziarono a costruire le chiese: alla fine del secolo XVII il nome fu cambiato in Penedo do Rio São Francisco fino ad essere elevata a città nel 1842 con il semplice nome di Penedo.
Il susseguirsi dei domini portoghesi ed olandesi e la presenza dei missionari francescani ha fatto sì che la città diventasse un piccolo capolavoro dell’architettura coloniale. Un vero museo a cielo aperto, tanto da essere dichiarata Patrimonio Storico Statale. Tutti i giorni
in Rua do Monte si svolge un animato mercato che nella giornata di sabato diventa caotico con l’arrivo, in barca, degli abitanti dei villaggi vicini. Non rientrando nelle rotte del turismo organizzato internazionale la città resta una delle poche mete del Brasile a mantenere ancora il vero fascino coloniale.
La visita
Penedo è la città storica più importante dell’Alagoas. Si erge su di una collina al margine del Rio São Francisco, a circa 150 km da Maceió, all’estremo sud dello Stato dell’Alagoas.
L’area d’interesse turistico è visitabile in una giornata, ma consigliamo di fermarsi almeno una notte per godersi la sonnolenta atmosfera della città, bagnata dal Rio, con i monumenti illuminati. Bisogna tenere presente nella visita che quasi tutti i monumenti chiudono il lunedì.
Il giorno migliore per visitare la città è di sicuro il sabato, quando si svolge il colorato mercato animato da una moltitudine di persone che arrivano in battello dalle località minori situate sulle sponde del Rio Sao francisco.
L’itinerario inizia dalla parte alta della città per scendere lentamente verso il fiume dove si trova il centro storico. Il primo monumento che si incontra è nel bairro (quartiere) Cajueiro Grande e si trova di fronte all’Igreja de Nossa Senhora dos Pobres. Si tratta del simbolo dell’espulsione degli olandesi, la Cruz de Pedra del 1645, da questa posizione si ha un bel panorama della città con i candidi monumenti e il fiume. Scendendo in Rua Barão do Rio Branco si arriva, dopo aver passato belle ville e case coloniali, all’Igreja do Rosário dos Pretos del 1634, con una sola torre dove si trova ancora un grande generatore a carbone che serviva per l’illuminazione pubblica della strada e della chiesa (orario tutti i giorni dalle 8 alle 18). Di fianco alla chiesa le rovine del Cine Penedo e in un’antica casa coloniale, il Bar Jorjão, dove vengono cucinati degli ottimi granchi. Scendendo ancora nella parallela Rua João Pessoa si trovano la Fundacão Casa do Penedo, che contiene oggetti della storia della città, appartenenti alle famiglie nobili e bei mobili in stile coloniale (orario dal mar. alla dom. dalle 8 alle 12 e dalle 14 alle 18) e la Sociedade Montepio dos Artistas (pensione degli artisti).
Scendendo ancora verso il fiume, in Rua Nilo de Peçanha abbiamo altri edifici di interesse storico: il Círculo Operário del 1843, che contiene l’atelier di Claudenor Teixeira Higino, scultore e restauratore di santi, allievo del grande maestro Antônio Pedro dos Santos. Di seguito la Casa São Francisco, che faceva parte del Convento francescano con un bel giardino, l’Antico Palácio Episcopal, sede del vescovo costruita all’inizio del XX secolo e la Cúria Diocesana della fine del XIX secolo, una bella costruzione con eleganti colonne, in stile manierista. Sulla Rua 7 de Setembro si affaccia, nei pressi della Praça Rui Barbosa, il bel Convento Franciscano e l’Igreja de Nossa Senhora dos Anjos, entrambi costruiti in stile barocco dai frati francescani nel 1661. La facciata è considerata una delle più belle del barocco brasiliano. La chiesa contiene pregevoli pitture dorate e sull’altare, una bella immagine di São Francisco de Assis; il soffitto è stato dipinto da Libório Lazdro Lial Afes nel 1784. All’interno del convento si tova un’antica scultura rappresentante un Cristo (orario dal mar. alla dom. dalle 7.30 alle 11.30 e dalle 14 alle 17.30).
Ci si trova ora in prossimità del cuore monumentale di Penedo, dalla Praça Barbosa bisogna scendere alla Praça Barão de Penedo dove si affacciano la Catedral Diocesana de Nossa Senhora do Rosário del 1690 con la bella facciata monumentale, sovrastata da una croce latina in pietra. All’interno, alla destra dell’altare, nella Cappella del Santissimo Sacramento si trova il quadro raffigurante l’Ultima Cena dell’artista, originario della città, Aurélio Phidias (orario tutti i giorni dalle 8 alle 12 e dalle 14 alle 18); l’Oratório dos Condenados del 1769 ossia il posto dove venivano portati i condannati a morte per pregare e ricevere l’estrema unzione. La lapide in pietra indica il nome del suo finanziatore João de Araújo e Silva (orario tutti i giorni dalle 8 alle 18) e ancora la Prefeitura Municipal del 1818 e la Casa da Câmara e de Aposentadoria e Cadeia del 1782. Quest’ultima una volta era la sede dell’ouvidore (simile al nostro giudice di pace) e delle carceri, oggi ha all’interno l’Ufficio Turistico e c’è il progetto per la costruzione di un bel ristorante panoramico al primo piano. Sulla Rua Dâmaso do Monte si trova la bella Casa do Barão do Penedo e l’atelier di Tadeu Gomes Lira, l’artista che produce i pupazzi giganti di cartapesta che sfilano durante il Carnevale. Andando verso il fiume si incontrano le antiche case coloniali della città e ci si trova in Rua do Banheiro (detta la strada delle lavandaie), dove ancora oggi è possibile vedere le donne lavare i panni sul fiume. Risalendo a destra si trova la Rocheira, dove le rovine dell’antico forte a strapiombo sul fiume ospitano ora un ristorante; scendendo a sinistra ci si trova sul lungofiume dove si mostrano in tutta la loro bellezza vari monumenti: primo fra tutti il Paço Imperial (palazzo imperiale). Così chiamato perché ospitò D.Pedro II e la sua comitiva durante il viaggio per raggiungere le sorgenti del fiume e ora Museo con documenti e mobili di epoca coloniale. L’edificio fu costruito a partire dal secolo XVI dalla ricca famiglia Lemos, la stessa che costruì la chiesa da Corrente (orario da mar. a sab. dalle 11 alle 17; dom. 9/12). Di fianco al palazzo l’Igreja Nossa Senhora da Corrente del 1764, il cui altare laminato d’oro è stato definito uno dei più belli al Mondo; non di minor valore il soffitto in legno dipinto, i pavimenti in ceramica inglese e i bellissimi azulejos di fabbricazione portoghese provenienti dalla Fabbrica Reale di Rato. Sull’altare in stile rococò la belle statue della Nossa Senhora da Corrente e di São José. La chiesa fu utilizzata come rifugio dagli schiavi che si servivano di un passaggio segreto, alla sinistra dell’altare, per fuggire a Palmares (orario tutti i giorni dalle 8 alle 18). La costruzione, recentemente restaurata, è congiunta alla bellissima Pousada Colonial, ex Colégio Anchieta e ha di fronte la bella casa coloniale, ora sede della Capespe (associazione caccia e pesca) e Memorial Raimundo Marinho ex prefetto della città grazie al cui intervento vennero restaurati molti dei monumenti oggi visitabili. Il museo è moderno e ben fatto e contiene la storia della città sia sotto forma fotografica che rappresentata con documenti e pitture. Per terminare la parte monumentale si deve percorrere un po’ di lungofiume sulla Praça 12 de Abril, risalire in Rua 7 de Setembro e girare a destra in Avenida Floriano Peixoto; ci si trova a questo punto nei pressi del brutto Hotel São Francisco con a fianco l’Associação Comercial (a sinistra), a destra si erge la Biblioteca e Museu di São Francisco, di fronte la bella Igreja de São Gonçalo Garcia del 1758. La maestosa facciata ha due bellissime torri in stile neogotico, all’interno possiede immagini a grandezza naturale rappresentanti la Passione di Cristo e al primo piano un museo di arte sacra. Al suo lato, sulla piazza si trova il Mercado Público del 1894 ancora funzionante e il Teatro Sete de Setembro del 1865 in stile neoclassico, sorto grazie a Manoel Pereira Carvalho Sobrinho per incentivare nella città il gusto alla musica e tuttora in uso. Termina la visita in fondo a Rua Dionisio Campos dove si trova il Pavilhão da Farina utilizzato per la commercializzazione dei cereali.
In fondo ad avenida Duque de Caxias si trova l’Igreja da Santa Cruz del 1818, che contiene l’immagine di Bom Jesus dos Navegantes, la stessa che viene portata in processione durante la famosa regata alla fine di gennaio.
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