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Immagine del redattoreParaibadiscovery

Salvador la visita

La città fu costruita su due livelli la parte alta era la sede del potere politico e religioso la parte inferiore era il porto e il centro delle attività commerciali. Il modello urbano sul quale fu edificata ricopiava quasi esattamente quello tipico dei villaggi dei gesuiti con piccole case costruite al bordo di un vasto terreno rettangolare, la chiesa, sul lato corto, come punto di riferimento per dominare su tutto. Tutto il centro storico della città denominato Pelourinho aveva la forma di un trapezio stretto tra mura.

Le costruzioni religiose possiedono alcune caratteristiche comuni come la navata unica, il chiostro, i soffitti in legno e l’assenza delle cupole. Un’altra caratteristica è la sobrietà delle facciate incastonate tra due campanili e dipinte di un solo colore. L’architettura principale utilizzata è quella coloniale con stile barocco e rococò. Una piccola curiosità: molte chiese furono fatte fabbricare in Portogallo per poi ricostruirle a Bahia pezzo per pezzo. In totale le chiese della città sono la bellezza di 165.

Per potere visitare Salvador da Bahia occorrono almeno due giorni e bisogna assolutamente dormirci una notte per riuscire ad assistere all’animatissima vita notturna.

Partendo con l’itinerario dalla Cidade Baixa, ai piedi dell’ascensore Lacerda, troverete il Mercato Modelo, antica sede della Dogana costruito nel 1861, situato in Praça Visconte de Cairu. Durante il giorno è pieno di turisti che qui trovano decine di negozietti d’artigianato. Il mercato viene sorvegliato tutta la giornata con un circuito di telecamere e tutta l’illuminazione è stata completamente rinnovata rendendolo una delle maggiori attrazioni notturne della città. Sulla piazzetta esterna si possono vedere spettacoli di capoeira giorno e notte.

La chiesa di Nossa Senhora da Conceição da Praia, sorge a sud del Modelo, da qui parte la processione per la Lavagem do Bonfim ed è questo il palco per le celebrazioni della festa religiosa di Nossa Senhora da Conceição da Praia commemorata annualmente dal 1 all’8 dicembre. Si chiama da Praia (della spiaggia) perché una volta veniva bagnata dalle onde del mare, fu costruita in Portogallo e rimontata a Salvador nel 1739 in stile rococò; le decorazioni interne sono modeste, ma il soffitto è riccamente dipinto da José Joaquim da Rocha, fondatore della Scuola bahiana di Pittura e considerato il più bello del Brasile. All’interno si trova il memoriale di Irmã Dulce e il Museo di Arte Sacra (orario dal mar. al ven. dalle 15 alle 17.30; gli altri giorni dalle 6.30 alle 11.30).


Irmã Dulce

Il suo vero nome era Maria Rita Lopes Pontes e nacque a Salvador il 26 maggio del 1914. All’età di 13 anni iniziò ad aiutare i poveri e gli infermi della città, si fece suora a 18 anni e continuò per tutta la vita ad aiutare le persone indigenti. La giovanissima suora conquistò il cuore di tutta Bahia andando nelle strade di notte a raccogliere mendicanti e bambini di strada. Costruì il più grande ospedale di Salvador, l’Hospital Santo Antônio che venne considerato un modello grazie alle sale operatorie e ai laboratori ultra moderni tanto che l’università tuttora premia, con titoli speciali, i medici che studiano e prestano servizio presso questa clinica.

In onore delle opere fatte Irmã venne riconosciuta come la Madre dei Poveri e Santa di Bahia da tutti chiamata Santa Dulce. Morì il 13 marzo 1992, ma fu canonizzata ancora in vita. Oggi è sepolta nella chiesa di Nossa Senhora da Conceição da Praia.

Il Forte São Marcelo, che con la sua caratteristica forma circolare è parte del Patrimonio Storico della città. Costruito nel secolo XVII si trova su di un isolotto al largo, esattamente di fronte alla chiesa da Praia e ha all’interno il Museo del Mare. Il porto è invece di fronte al Modelo e dalle Rampa dos Saveiros a fianco del mercato partono le barche per raggiungere il Forte.

Il Mercado São Joaquim andando a nord è il mercato più animato di Salvador, principalmente si trovano generi alimentari d’ogni tipo: montagne di frutta e verdura coloratissime in mezzo a stradine fangose. Centinaia di banchi dove riuscirete a trovare gli ingredienti di tutte le ricette della cucina bahiana. Vi sono anche botteghe d’artigiani ed è rappresentato ogni genere di mestiere. Questo mercato è molto caotico e sporco, se non amate il genere evitatelo, ma soprattutto: fate attenzione ai borseggiatori.

Di fianco al mercato partono i traghetti per Itaparica e di fronte gli autobus per Bonfim.

Prendendo il Mercato Modelo come punto di riferimento e andando verso sud si incontra il Museo de Arte Moderna che è uno dei più importanti musei del Paese. Contiene 8 grandi sale d’esposizione, un teatro con auditorium, una sala video e una biblioteca. Si trova esattamente in Avenida de Contorno, direzione Campo Grande. Il museo è all’interno del Solar do Unhaô, una vecchia tenuta per la coltivazione della canna da zucchero. All’interno del museo vi è anche un ristorante al piano terra ospitato in quello che una volta era il senzala, le stanze degli schiavi; ha un’ottima vista e un’atmosfera accogliente. La cena è a buffet (bisogna prenotare: tel. 71-33295551) e alle 21 l’accompagna uno spettacolo folcloristico e musica dal vivo (orario dal mar. al ven. dalle 13 alle 21; sab.15/21 dom.14/19 chiuso lun).

Non lontano, a Campo Grande, praça Dois de Julho si trova anche il Teatro Castro Alves, dove spesso suonano musicisti famosi.

Risalendo con l’ascensore Lacerda, del 1873, che congiunge la città bassa con la città alta tramite una torre alta 72 metri, vi ritroverete in una grande piazza (Praça Tomé de Souza), dalla quale potrete vedere un bellissimo tramonto sulla baia, una delle più belle cartoline di Salvador da Bahia. Nella Praça si trovano il Paço Municipal del secolo XVI e il Palacio Rio Branco del 1549 e ricostruito in stile neoclassico nel 1919. L’interno di quest’ultimo in stile liberty ha una bella scalinata e varie sale al primo piano con oggetti appartenuti ai vari Governatori bahiani. Dalle finestre si gode un bel panorama sulla città (orario dal mar. al sab. dalle 9 alle 18 e lun. dalle 14 alle 18). In angolo con Rua Chile è stato appena ristrutturato il Salão Nobre do Poder Legislativo e trasformato in un auditorio con la capienza di 200 persone inoltre varie sale sono state adibite a spazi espositivi.

Dalla Praça Municipal, di fianco all’entrata del Lacerda, si prosegue per la visita al centro storico della città.

Per gli amanti del gelato e per chi vuole fare una sosta da non perdere A Cubana,

(aperta tutti i giorni dalle 9 alle 22). La più antica gelateria di Salvador. Da provare i gusti con la frutta locale come manga, cajá e graviola, inoltre dai suoi tavolini avrete una bellissima visione della baia. La stessa gelateria ha una succursale anche in Rua A. de Brito nel centro storico.

Incamminandosi per Rua Misericordia troverete a sinistra l’Igreja da Santa Casa da Misericordia (in restauro) poi la Praça da Sé con la fontana musicale e il candido Paço Arquiepiscopal sulla cui terrazza panoramica si trova il Centro Culturale Bahia con una bella esposizione sul Condomblé, abiti tipici e bei quadri con rappresentati gli Orixxá. Di notte le luci colorate e la musica della fontana, creano in questa piazza un angolo delizioso. Durante il periodo Natalizio questo spazio diventa lo scenario di spettacoli con canti e fuochi d’artificio. Il Cine Excelsior, di fronte alla fontana è ora in restauro e diventerà un teatro.

Poco oltre inizia il Pelourinho.


Pelourinho

Il nome pelourinho era dato al palo dove gli schiavi venivano torturati dai propretari degli engenhos. Normalmente i locali adibiti alle torture e ai castighi erano costruiti all’interno della fazenda stessa, ma per dimostrare il proprio potere e la propria forza i ricchi coroneis decisero di porlo nel centro della città e attorno ad esso, nel tempo, vennero costruiti palazzi e chiese suntuose. Poiché il palo delle torture era sul Terreiro de Jesus e le urla e i gemiti degli schiavi disturbavano i servizi della Chiesa si decise di rimuoverlo e spostarlo in Ladeira São Bento, da dove fu tolto solo nel 1807. Nello spazio compreso tra il Terreiro de Jesus e l’Igreja do Passo sorsero all’incirca 354 costruzioni, tra chiese, palazzi e case, di architettura coloniale nei secoli XVII, XVIII e XIX, compresi vari musei e centri culturali. Negli anni di crisi economica divenne poi il quartiere malfamato di Salvador; si era addirittura pensato di raderlo al suolo per costruire dei condomini.

Per fortuna l’idea fu scartata e si decise, al contrario, di ristrutturarlo con cura tanto che nel 1985 rientrò a far parte del Patrimonio dell’Unesco. Ora è una vera e propria opera d’arte.

In generale tutto il Pelourinho è sotto il controllo stretto della Polizia Turistica, ma una parte è ancora abitata da persone poverissime e non sorvegliata, come ad esempio Rua do Bispo, Rua da Saldanha da Gama, Rua Guedes de Brito e tutta la zona dietro a Rua Chile. In generale se qualcuno vi dice di evitare certe zone dategli ascolto, di solito si tratta di polizia in borghese.

La piazza su cui erano posti questi due ceppi per la tortura degli schiavi si chiama Praça 15 de Novembre o Terriero do Jesus, qui si affacciano varie chiese tra le quali la Catedral Basílica che in passato fu la chiesa del collegio gesuitico, costruita nel 1657. Sia sulla facciata che all’interno è rivestita di marmi provenienti dal Portogallo. Sempre sulla facciata tre nicchie racchiudono le immagini dei tre santi gesuiti: Santo Inácio de Loyola, São Francisco Xavier (Patrono di Salvador) e São Francisco de Borja. L’interno è ricco di opere d’arte tra le quali la sedia utilizzata da Padre Antônio Vieira e vari oggetti in oro e avorio. Contiene un interessante museo il cui guardiano potrà darvi informazioni per assistere al condomblè (orario dal lun. al sab. dalle 8 alle 11.30; dom. 11/12).

Proseguendo con la visita nella Praça 15 de Novembre sorgono le chiese di São Pedro dos Clérigos del 1709 (orario da lun. a ven. dalle 14 alle 18) e l’Ordem Terceira de São Domingos de Gusmãos del 1731 con un bel soffitto dipinto da José Joaquim da Rocha (orario dal lun. al ven. dalle 8 alle 12 e dalle 14 alle 17; dom. 8/10), entrambe in stile rococò. Sulla stessa piazza si trova anche l’Antiga Faculdade de Medicina, un ex collegio gesuita che ora ospita i musei Afro-Brasileiro e di Arqueologia e Etnologia.

L’Igreja con annesso Convento di São Francisco è in fondo al Largo Cruzeiro de São Francisco, in Praça Padre Anchieta, esattamente di fronte alla Matriz. Fu costruita nel 1686 sull’area dove si trovava una cappella donata ai francescani nel 1587. Per gli addobbi vennero impiegati 600 kg d’oro. L’interno è l’apoteosi dell’arte barocca del XVIII secolo con sculture, oro e dipinti. Viene considerata la chiesa più ricca di tutto il Brasile. All’interno della chiesa viene allestito uno spettacolo di suoni e luci tutti i giorni tranne martedì e domenica (orario suoni e luci 11.30 e 16.30 - passare in anticipo per l’acquisto dei biglietti, in particolare nei mesi di punta ago/dic/gen/feb) dopo il quale, senza pagare differenze, si può visitare il chiostro con gli azulejos (orario chiesa dal lun. al sab. dalle 8 alle 17.30; dom. 7/12).


Igreja Convento di São Francisco

La costruzione del piccolo Convento francescano iniziò nel 1591, di seguito, con l’aumento della comunità nel 1686 il convento venne ampliato e nel 1708 venne iniziata la costruzione della chiesa che terminò nel 1723. La decorazione interna terminò invece nel 1750.

Considerata uno dei migliori modelli dello stile barocco, la chiesa è totalmente rivestita di legno dorato che la fa sembrare un’enorme gioiello d’oro con tutti i simboli dell’arte barocca: angeli, fiori, frutta, ecc. I pannelli di azulejos che rivestono le pareti del fondo rappresentano scene di vita di San Francesco. Le cappelle sono dedicate a sei rappresentazioni di santi. Quelle di destra sono dedicate a immagini maschili, quelle di sinistra a immagini femminili. Da notare la statua di San Pietro di Alcantara, un capolavoro dello scultore bahiano Manuel Inácio da Costa del 1790, inoltre le belle statue di San Benedetto e di San Giuseppe. Le figure femminili sono dedicate a Sant’Anna, Santa Lucia e Santa Efigenia. Sul Trono dell’Altare Maggiore spicca la bellissima scultura del 1930, dell’artista Pietro Ferreira rappresentante San Francesco che abbraccia il Crocifisso.

Il grande lampadario che scende dal tetto è d’argento purissimo e riccamente lavorato.

La prima pietra del Chiostro venne posata nel 1729 e i lavori finirono nel 1794. Gli azulejos vennero portati dal Portogallo e nella parte inferiore sono ispirati agli studi del pittore fiammingo Oto Van Veen e riprodotti nel libro “Teatro Morale della Vita Umana”, del quale il convento possiede un antico esemplare. Sui pannelli le sentenze di Orazio. Nella parte superiore, le maioliche, rappresentano scene di caccia, paesaggi e scene simboliche dei mesi dell’anno, dei continenti e dei cinque sensi.

Tra le opere di maggior pregio della chiesa ci sono sicuramente quelle in jacarandá (palissandro del Brasile): le colonne, gli armadi, le cassettiere il Coro e la Sacrestia sono autentici capolavori del francescano Frei Luis di Jesus, soprannominato il Tornitore, che li realizzò nella prima metà del secolo XVIII.

Si ritorna quindi sulla piazza dalla quale scendono verso il Largo del Pelourinho le quattro strade più pittoresche: Rua Alfredo de Bito (o Portas do Carmo), Rua João de Deus, Rua Gregório de Matos e Rua Inacio Acciole. Queste strade di ciottolato sono il vero cuore del centro storico, con negozi, ristoranti, bar, artisti, venditrici bahiane in costume e capoeristi.


Curiosità

Nei pressi di Largo Teresa Batista al martedì alle 20 c’è l’esibizione degli Olodum, associazione di percussionisti e bloco carnevalesco. Ogni martedì al Pelourinho è festa con chiusura del traffico, danze e musica tutta la notte: O dia da bencão, giorno della benedizione. La celebrazione inizia alle 18 con la benedizione sul piazzale della chiesa di Nossa Senhora dos Rosario dos Pretos, la tradizione risale al tempo delle colonie quando gli schiavi potevano assistere alla messa nel Terreiro do Jesus solo al martedì. Finita la benedizione inizia la festa.

Scendendo in Rua Gregorio do Mendes da non perdere la sede dei Filhos de Gandhi, uno dei più grandi blocos Afoxés del Carnevale bahiano. Fondato nel 1949, dagli scaricatori del porto che colpiti da un filmato su Gandhi decisero di dedicare al leader indiano un bloco del Carnevale. Possiede una moltitudine di affiliati, tra i più famosi c’è anche il ministro della cultura Gilberto Gil, grande cantante e musicista. Sempre sulla stessa via, al numero civico 45, si trova all’interno del bel palazzo Solar do Ferrão del XVII secolo restaurato nel 1976 il Museo Abelardo Rodrigues che possiede la più grande collezione privata di arte sacra, circa 800 pezzi tra statue, quadri e argenteria (orario dal mar. al sab. dalle 13 alle 18).

Nella laterale Rua Frei Vincente di fianco al bel Teatro XVIII si trovava il Museo Erotico nei pressi del circolo Grupo Gay da Bahia ora entrambi chiusi e il Museo Udo Knoff dedicato alle ceramiche e agli azulejos (orario da mar. a sab. dalle 13 alle 18; tel. 71-31176388).

Risalendo in Rua Inácio Accioli si trova l’Igreja da Ordem Terceira de São Francisco del 1703, unica in stile barocco spagnolo, creata con i disegni di Gabriel Ribeiro colui che introdusse il barocco a Bahia. L’interno è ricoperto d’oro e azulejos portoghesi. La sua facciata è considerata la più bella del Brasile, tutta in pietra scolpita e cesellata, il patio è decorato con pannelli di azulejos rappresentanti scene del matrimonio di Dom José figlio di Dom João V e la visione di Lisbona prima che il terremoto del 1755 la radesse quasi al suolo. Il tetto è affrescato con bei dipinti attribuiti a Franco Velasco. (orario dal lun. al ven. dalle 8 alle 17).

Dopo aver passeggiato per un po’ in questo dedalo di viuzze si scende da Rua Portas do Carmo o da Rua de Matos che conducono entrambe al famoso Largo do Pelourinho sul quale si affacciano vari edifici di interesse. Tra i più famosi, la Fondação Casa de Jorge Amado con foto, libri e materiale vario dedicato alla vita e alle opere dello scrittore e alla moglie Zélia Gattai (anche lei scrittrice), a quest’ultima è dedicato anche il bar teatro (orario dalle 9 alle 18 da lun. a sab.).

Di seguito al civico 3 si trova l’interessante Museu da Cidade, con esposti oggetti del Condomblé e antiche bambole bahiane. La collezione comprende abiti e un arazzo con la storia di Salvador, costumi, danze etnie e santi del Condomblé, una pinacoteca e oggetti del poeta Castro Alves (orario dal lun. al ven. dalle 10 alle 18).

Di fianco al Museo e alla Fondação Casa de Jorge Amado si trova il Restaurante Senac, dove, oltre al buffet con tutte le specialità bahiane, dal giovedì al sabato alle 19 si tengono spettacoli tipici. Se non si ha molto tempo a disposizione questo è il luogo migliore per conoscere un pò della tradizione brasiliana, lo spettacolo è molto turistico, ma eseguito bene con bellissimi costumi.

Giunti nella Praça José de Alençar, sotto al Largo do Pelourinho, s’incontra la Igreja de Nossa Senhora dos Rosario dos Pretos, la santa patrona di questa chiesa, nel sincretismo è la schiava Anástacia della quale si conserva un’immagine all’interno. Costruita nel secolo XVII dagli schiavi, ai quali era proibito frequentare altre chiese, in stile barocco e rococò, con una bella facciata bianca e azzurra è l’unica chiesa della città dove si pratica il sincretismo religioso bahiano. In fondo, dopo l’altare, si trova l’antico cimitero degli schiavi (orario dal lun. al ven. dalle 9 alle 18; sab. 9/17 e dom. 10/16). Scendendo ancora troviamo il museo Casa do Benin, con oggetti dell’artigianato africano, ristorante e bar. Progettato dall’architetto Lina Bo Bardi (orario dalle mar. al ven. dalle 9 alle 18; sab.13/17; dom.9/13; chiuso lun).

A questo punto prendendo a sinistra si scende alla Cidade Baixa (prima visita del nostro itinerario), prendendo a destra si va verso i mercati popolari in Baixa dos Sapateros (ottimi per gli acquisti, ma attenzione agli scippi data la confusione la zona non rientra nelle zone sotto controllo della polizia turistica). L’intero quartiere venne usato come scenografia di Dona Flor e i suoi due mariti. Per proseguire la visita culturale bisogna invece continuare dritto e salire al quartiere Carmo, sulla sinistra, in Largo do Passos, si erge l’Igreja do Santíssimo Sacramento do Passo del 1737 in stile rococò. La bella scalinata che la raggiunge è stata utilizzata nel film brasiliano O Pagador de Promessas, tratto dall’opera dello scrittore bahiano Dias Gomes, che vinse un premio al festival di Cannes. In cima alla collina vi sono l’Igreja da Ordem Terceira do Carmo, del 1636 in stile neoclassico con una bella scultura in legno di cedro del Cristo Morto eseguita dallo schiavo Francisco Chagas (orario dal lun. al sab. dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18) e l’Igreja e Convento do Carmo del XVII secolo, dove fu firmata la resa degli Olandesi. Ora il Convento è stato completamente ristrutturato, come buona parte del quartiere, la bella struttura è stata trasformata in un Hotel de Charme con 80 stanze, fitness center, biblioteca e due ristoranti. Il bel chiostro si può comunque visitare basta chiedere alla reception. Sempre a Carmo è in ristrutturazione (dovrebbe aprire a marzo 2007) un nuovo elevatore che congiungerà il porto alla città alta.

La visita al centro storico termina, ma la visita a Salvador da Bahia continua infatti la chiesa più famosa della città, pur non essendo la più bella, si trova a 8 km dal centro ed è Nosso Senhor do Bonfim, letteralmente il Signore della buona fine, ovvero di una buona morte.

Per arrivarci occorre prendere l’autobus Bonfim di fronte al Mercado São Joaquim e arrivare alla penisola di Itapagipe passando l’antico Molo Dorato il cui nome deriva dalla leggenda secondo cui uno strato d’oro ricopriva la sua superficie, a causa del grosso commercio che se ne faceva. Oggi l’avanzata della terra l’ha completamente allontanato dal mare.

Appena arrivati non potrete mancare di acquistare i fitas, braccialetti colorati, che decine di venditori vi offriranno in cambio di una piccola offerta. La lunghezza di questi pezzetti di nastro dovrebbe essere equivalente all’apertura delle braccia della statua del Cristo (vedi feste a Salvador).

La chiesa venne costruita per contenere la statua di Cristo sulla Croce in argento e avorio importata da Setúbal (Portogallo) nel 1745 sulla collina di Bonfim da Teodósio Rodrigues.

La facciata è coperta da azulejos, l’interno della chiesa conserva vari altari dorati e dipinti di Franco Veloso (grande pittore bahiano), nel coro la statua del Cristo e in un altare sulla destra la statua della Signora della Buona Morte in una bara d’argento. La Sala dos Milagros vi lascerà a bocca aperta, noterete che le offerte, appese ovunque in enorme quantità, non sono altro che protesi di gambe, braccia, piedi, teste, cuori ovvero parti del corpo che i fedeli sostengono di aver guarito miracolosamente. Altri azulejos molto belli si trovano nel corridoio che porta alla sacrestia (orario dal mar. al sab. dalle 6.30 alle 11.30 e dalle 13.30 alle 18; dom. 5.30/12.30 e 14.30/18; chiuso lun.).

Un’altra chiesa di interesse è il Convento e Monastero di São Bento, del 1581, su progetto di Frei Macário de São João, lo stesso che ha progettato la Câmera dos Vereadores, con l’annesso Museo di Arte Sacra. In Av. Sete Setembro, scendendo dal Pelourinho verso Barra (orario dal lun. al ven. dalle 6.30 alle 12 e dalle 16 alle 19; sab. dalle 6.30 alle 9 e dom. dalle 6.30 alle 12).

Tra i nove forti della città segnaliamo, oltre al già citato Forte São Marcelo, il Forte Santo Antônio da Barra, nel quartiere Barra sotto al Pelourinho, considerato il primo forte del Brasile, costruito nel 1536 e riformato tra il 1583 e il 1587. All’interno si trova il Museo Náutico da Bahia, con una bella collezione di mappe, equipaggiamento nautico e pezzi appartenenti al Galeone Sacramento naufragato nella Baía de Todos os Santos.


Punti panoramici e fotografia

Uno dei punti panoramici più strategici è la Praça Tomé de Sousa, antistante l’Elevador Lacerda, dalla quale si può apprezzare una magnifica vista del porto di Salvador. Altro punto di grande respiro scenografico è il Largo do Pelourinho dove si può ammirare un eccezionale concentrazione di edifici storici, affacciandosi poi dai vari cortili interni posti sulle vie principali si possono avere belle vedute sulla parte orientale della Cidade Baixa, infine in Rua Castro Ribeiro vi sono alcuni negozi e ristoranti con terrazzi che danno sul porto cittadino e sulla Baia de Todos os Santos.

Salvador offre spunti fotografici in ogni suo angolo soprattutto verso il tramonto quando il Pelourinho si anima e la luce si fa più calda, in Terreiro de Jesus arrivano le donne bahiane vestite nei loro abiti tradizionali ed allestiscono le bancarelle con la tipica comida regionale. Armatevi di un teleobiettivo ed appostatevi in qualche bar sorseggiando una birra per non dover sottostare alle pressanti richieste di soldi in cambio di una foto.





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